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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07272012-150515


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SCALISE, VALENTINA
URN
etd-07272012-150515
Titolo
Analisi istopatologica e biochimica della placca instabile e relativi correlati anatomoclinici.
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Pucci, Angela
relatore Prof. Paolicchi, Aldo
Parole chiave
  • aterosclerosi
  • gamma glutamiltransferasi
Data inizio appello
13/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
13/09/2052
Riassunto
L’interpretazione dei biomarcatori epatici è cambiata considerevolmente negli ultimi anni: questo cambiamento è stato innescato dall’osservazione che la GGT (ma non altri biomarcatori come LDH o transaminasi) è un predittore indipendente del rischio di sindrome metabolica, diabete, e di malattie cardiovascolari connesse con l’aterosclerosi; questo conferma che gli epatociti sono il crocevia di percorsi patogenetici comuni per malattie così diverse tra loro, ma anche che non il danno epatocellulare, bensì una specifica risposta degli epatociti connessa con l’espressione di GGT sia il fattore chiave per connettere queste condizioni diverse.
Il valore predittivo della GGT è stato confermato in studi di popolazione, compreso quello di Framingham, mentre il suo coinvolgimento diretto nella patogenesi dello stress ossidativo, fino alla ossidazione delle LDL, ed alla progressione e rottura della placca è stato chiarito nel laboratorio dove ho svolto il tirocinio di laurea.
Il gruppo di ricerca in cui ho operato ha messo a punto una procedura che permette di rivelare, nel plasma di soggetti sani, la presenza di quattro frazioni di GGT (chiamate b-GGT, m-GGT, s-GGT, f-GGT) con diverso peso molecolare, tra i 2000 ed i 70 kDa; studi condotti nel laboratorio suggeriscono che le modificazioni del pattern delle frazioni della GGT siano un raffinato strumento per indagare la fisiopatologia epatica, e la progressione delle malattie cardiovascolari infatti:
1) La b-GGT (la frazione con il peso molecolare più alto) è la forma fetale della GGT circolante, mentre la s-GGT appare alla nascita, ed f-GGT diviene la frazione più abbondante dallo svezzamento e negli adulti di tutte le specie studiate finora (compreso l’uomo).
2) Linee cellulari diverse dagli epatociti, transfettate con il gene GGT1, rilasciano nel terreno di coltura solo la b-GGT, a conferma che solo epatociti funzionalmente maturi possono generare le altre frazioni, e che la b-GGT, nonostante un peso molecolare corrispondente alle VLDL, non è una lipoproteina.
3) In volontari sani, l’attività di b-GGT mostra la elevata correlazione con fattori di rischio cardiovascolare e con i trigliceridi plasmatici; la s-GGT è invece responsabile dell’aumento della GGT sierica nell’epatite cronica da HCV e nella epatopatia alcolica, mentre anche la b-GGT aumenta nella steatosi epatica non alcolica (NAFLD), condizione associate ad un aumentato rischio di eventi cardiaci connessi con l’aterosclerosi coronarica.
4) Placche aterosclerotiche coronariche e carotidee contengono GGT, e la GGT estratta dalle placche corrisponde quasi esclusivamente alla frazione b-GGT.
Lo studio ha avuto come obiettivo quello di verificare le basi patologiche dell’aumentato rischio cardiaco in soggetti con elevazione della GGT sierica. Per questo motivo sono stati studiati campioni di plasma e di placche aterosclerotiche da soggetti sottoposti ad endoarteriectomia, ed è stata eseguita un’analisi morfometrica ed istopatologica delle placche allo scopo di correlare i parametri morfo-strutturali di stabilità della placca con i valori di GGT circolante e delle sue singole frazioni.
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