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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07232010-101801


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
TRONFI, LORENZO
URN
etd-07232010-101801
Titolo
Il "Primato" di Giuseppe Bottai: cultura e politica (1940-1943)
Settore scientifico disciplinare
M-STO/04
Corso di studi
STORIA
Relatori
tutor Prof. Cinnella, Ettore
Parole chiave
  • fascismo
  • cultura
  • giornalismo
Data inizio appello
05/10/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
05/10/2050
Riassunto
La ricerca si è svolta nell’ambito della storia del giornalismo nell’età fascista, con una costante attenzione alla storia culturale.
L’indagine si è indirizzata verso gli aspetti storici e politici legati alla rivista «Primato, lettere e arti d’Italia», voluta da Giuseppe Bottai e diretta dallo stesso con la collaborazione di Giorgio Vecchietti e di Giorgio Cabella, pubblicata nel complesso periodo storico che si sviluppa, durante la seconda guerra mondiale, dal marzo 1940 al luglio 1943.
La ricerca fa emergere e rappresenta le motivazioni politiche ed ideologiche che portarono Bottai ad intraprendere tale iniziativa editoriale, nel momento in cui il fascismo cominciava a scivolare in una crisi generalizzata di consenso, prodotta dalla guerra e dalla contrarietà degli italiani ad entrare nel conflitto, giudicato espressione dell’ambizione e dell’etica naziste, verso cui raramente avevano manifestato sentimenti di simpatia e d’approvazione.
Il lavoro di ricerca ha preso le mosse dall’analisi completa del periodico, conservato nella biblioteca universitaria di Pisa, per poi estendersi ad altre riviste, pubblicate dai Gruppi Universitari Fascisti, che ebbero in Bottai un attento estimatore e su «Primato» frequenti interlocutori.
In particolare sono state consultate, presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: «Il Bò», periodico del G.U.F. Padova, negli anni 1940 –1942; «L’architrave», periodico del G.U.F. Bologna, negli anni 1941 –1943; «Rivoluzione», periodico del G.U.F. Firenze negli anni 1940 – 1943; «Roma Fascista», periodico del G.U.F. Roma, anni 1940 –1943.
Una ricerca, inoltre, è stata condotta sulle pagine di «ABC», il periodico pubblicato da Bottai nel secondo dopoguerra, che ha rivelato l’esistenza d’alcuni importanti interventi e ricostruzioni sull’esperienza di «Primato», svolti dagli stessi collaboratori della rivista.
Per quanto attiene l’indagine archivistica, è da segnalare innanzi tutto l’analisi dei documenti presenti nell’Archivio Giuseppe Bottai, conservato presso la Fondazione Mondadori di Milano. Qui sono stati trovati importanti carteggi intercorsi fra i collaboratori di «Primato» ed il Ministro, carteggi che mettono in luce il quadro delle relazioni interpersonali fra quanti fecero parte della redazione della rivista o semplicemente collaborarono con essa.
Inoltre, sono stati esaminati il fondo Giorgio Vecchietti, condirettore di «Primato», conservato presso l’Istituto Storico F.Parri di Bologna, il fondo Giorgio Cabella, segretario di redazione, presso la Fondazione Mario Novaro di Genova e il fondo Carlo Morandi, presso la Biblioteca di Lettere dell’Università degli Studi di Firenze.
Nella Fondazione Ugo Spirito, a Roma, sono stati inoltre analizzati i documenti e le lettere relativi alla collaborazione dello stesso Spirito, di Camillo Pellizzi e di Concetto Pettinato a «Primato».
Un’indagine, condotta presso l’Archivio di Stato Centrale di Roma, inoltre, non ha prodotto i risultati sperati, non essendo emersi, nei diversi fondi, dati rilevanti su quest’esperienza editoriale.
Inoltre, nella prima parte dell’anno 2010, è stato rintracciato ed esplorato l’archivio del giornalista e scrittore Paolo Monelli, autore di un’interessante rubrica apparsa nelle pagine di «Primato» su Le parole della guerra.
Infine, è opportuno segnalare quanto la ricerca si sia avvalsa, oltre alle indicate fonti giornalistiche e archivistiche, di un vasto apparato bibliografico, che spazia, nel tempo, dai primi giudizi espressi nell’immediatezza del dopoguerra, fino alle pubblicazioni più recenti, che concorrono a disegnare un quadro complesso e variegato del periodico, ricco di spunti, spesso polemici.
Tali apporti, i cui contributi appaiono nelle note che accompagnano la ricerca, sono dettagliatamente elencati nell’indice bibliografico della stessa.
Il lavoro svolto ricostruisce una dinamica immagine dell’operato di Bottai, che con la rivista «Primato» si mostra intento a raccogliere consenso verso la propria visione del fascismo, attraverso una sorta d’irenismo, incline ad accogliere anche intellettuali in predicato d’essere oppositori, pur di ricondurre al centro del dibattito culturale l’azione svolta dal Regime durante il ventennio.
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