Tesi etd-07222013-011639 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MATTIELLO, ALESSANDRO
URN
etd-07222013-011639
Titolo
Caratterizzazione di un modello murino di ictus ischemico
perinatale e valutazione di eventuali ipotesi di trattamento
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
BIOLOGIA APPLICATA ALLA BIOMEDICINA
Relatori
relatore Dott.ssa Berardi, Nicoletta
Parole chiave
- modello ictus perinatale
Data inizio appello
16/09/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/09/2053
Riassunto
L’ictus ischemico rappresenta una delle principali cause di morte e di disabilità ed è causato da una temporanea o permanente riduzione nell’afflusso sanguigno a livello cerebrale. L’ictus ischemico perinatale è un evento non infrequente, può indurre deficit motori, cognitivi, comportamentali, di linguaggio, ed è la causa principale di emiplegia congenita.
Durante lo sviluppo del sistema motorio si realizza una competizione tra le proiezioni corticospinali ipsilaterale e contralaterale che, in condizioni fisiologiche, si conclude col vantaggio delle seconde entro i primi anni di vita, secondo un meccanismo di plasticità attività-dipendente. In condizioni patologiche, come nel caso di una lesione precoce corticale di tipo ischemico, si può invece avere una riduzione nell’attività dell’emisfero infartuato, e quindi uno sbilanciamento dell’attività interemisferica che favorisce le proiezioni ipsilaterali all’emisfero sano rispetto a quelle controlaterali, comportando meccanismi di “plasticità maladattativa” responsabili di un peggiore outcome motorio che spesso si riscontra fino in età adulta.
La comprensione dei meccanismi di plasticità post-lesionale dal punto di vista anatomico, funzionale e molecolare, è pertanto di evidente importanza sia nella diagnosi che nell’ideazione di innovativi trattamenti che promuovano un significativo recupero soprattutto dopo lesioni cerebrali in età precoce. Al momento non sono però disponibili modelli animali di ictus ischemico focale precoce; in particolare, mancano modelli murini di ictus focale motorio precoce.
In questo progetto di tesi il primo obiettivo è la caratterizzazione di un modello animale di ictus focale in età perinatale. A questo scopo è stata impiegata l’iniezione intracorticale di un potente vasocostrittore, l’endotelina-1, nell’area di rappresentazione dell’arto anteriore della corteccia motoria primaria, per indurre un ictus ischemico precoce in ratti di 21 giorni postnatali (P21), età in cui sopraggiunge il massimo riarrangiamento dei circuito motori corticospinali. Gli effetti del danno ischemico sull’outcome funzionale della zampa anteriore sono stati valutati attraverso una batteria di test comportamentali atti ad indagare la funzionalità motoria generale (forza, coordinazione, velocità) e quella fine (“staircase test”).
Tramite la stessa tipologia di analisi comportamentali, sono stati valutati gli effetti sul recupero funzionale di un training motorio specifico eseguito pochi giorni dopo l’induzione dell’ictus (P28). Sugli stessi animali sono state effettuate analisi istologiche con lo scopo di caratterizzare quali eventuali cambiamenti plastici, in termini di “sprouting” assonale, si verificano nelle stazioni sottocorticali del tratto corticospinale, in particolare nel nucleo rosso.
Infine, si è scelto di applicare lo stesso modello di induzione della lesione in ratti P14, quando inizia la fase di rimodellamento dei circuiti motori corticospinali, confrontando il loro outcome motorio con quello precedentemente evidenziato nel modello di lesione a P21.
Durante lo sviluppo del sistema motorio si realizza una competizione tra le proiezioni corticospinali ipsilaterale e contralaterale che, in condizioni fisiologiche, si conclude col vantaggio delle seconde entro i primi anni di vita, secondo un meccanismo di plasticità attività-dipendente. In condizioni patologiche, come nel caso di una lesione precoce corticale di tipo ischemico, si può invece avere una riduzione nell’attività dell’emisfero infartuato, e quindi uno sbilanciamento dell’attività interemisferica che favorisce le proiezioni ipsilaterali all’emisfero sano rispetto a quelle controlaterali, comportando meccanismi di “plasticità maladattativa” responsabili di un peggiore outcome motorio che spesso si riscontra fino in età adulta.
La comprensione dei meccanismi di plasticità post-lesionale dal punto di vista anatomico, funzionale e molecolare, è pertanto di evidente importanza sia nella diagnosi che nell’ideazione di innovativi trattamenti che promuovano un significativo recupero soprattutto dopo lesioni cerebrali in età precoce. Al momento non sono però disponibili modelli animali di ictus ischemico focale precoce; in particolare, mancano modelli murini di ictus focale motorio precoce.
In questo progetto di tesi il primo obiettivo è la caratterizzazione di un modello animale di ictus focale in età perinatale. A questo scopo è stata impiegata l’iniezione intracorticale di un potente vasocostrittore, l’endotelina-1, nell’area di rappresentazione dell’arto anteriore della corteccia motoria primaria, per indurre un ictus ischemico precoce in ratti di 21 giorni postnatali (P21), età in cui sopraggiunge il massimo riarrangiamento dei circuito motori corticospinali. Gli effetti del danno ischemico sull’outcome funzionale della zampa anteriore sono stati valutati attraverso una batteria di test comportamentali atti ad indagare la funzionalità motoria generale (forza, coordinazione, velocità) e quella fine (“staircase test”).
Tramite la stessa tipologia di analisi comportamentali, sono stati valutati gli effetti sul recupero funzionale di un training motorio specifico eseguito pochi giorni dopo l’induzione dell’ictus (P28). Sugli stessi animali sono state effettuate analisi istologiche con lo scopo di caratterizzare quali eventuali cambiamenti plastici, in termini di “sprouting” assonale, si verificano nelle stazioni sottocorticali del tratto corticospinale, in particolare nel nucleo rosso.
Infine, si è scelto di applicare lo stesso modello di induzione della lesione in ratti P14, quando inizia la fase di rimodellamento dei circuiti motori corticospinali, confrontando il loro outcome motorio con quello precedentemente evidenziato nel modello di lesione a P21.
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