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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07182012-200137


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BALLESTRAZZI, CHIARA
URN
etd-07182012-200137
Titolo
Gli 'stylopinakia' del tempio della regina Apollonide a Cizico. Testo e tradizione iconografica negli epigrammi del terzo libro dell''Anthologia Palatina'
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Massa, Morella
Parole chiave
  • epigrammi
  • stylopinakia
  • tradizione iconografica
  • Anthologia Palatina
  • pinacoteche immaginarie
  • Eumene II e Attalo II
  • tempio di Apollonide
  • Cizico
  • problemi testuali e metrici
Data inizio appello
17/09/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/09/2052
Riassunto
Il ciclo di diciannove epigrammi tramandati dal terzo libro dell'Anthologia Palatina, verosimilmente frutto dell'erudizione di un mediocre poeta tardoantico presentano aspetti alquanto peculiari che richiedono uno studio all'insegna della multidisciplinarietà. Gli epigrammi e i lemmi che li accompagnano sarebbero, secondo quanto recita il lemma iniziale del terzo libro, collegati ai misteriosi stylopinakia che ornavano il tempio eretto da Eumene II e Attalo II a Cizico per la madre Apollonide(mai ritrovato e di cui non abbiamo altre notizie). Ogni lemma ed epigramma "descrive" una scena mitologica legata alla pietas erga parentes. L'indagine porta avanti allo stesso tempo un discorso letterario-mitologico e storico-artistico al fine di comprendere appieno le particolarità del piccolo ciclo. Lo studio dei testi ha richiesto un puntuale commento filologico (anche a motivo del loro grado di corruzione e delle notevoli particolarità metrico-prosodiche) e un'analisi delle fonti mitologiche utilizzate, che ha permesso di verificare in più punti come l'ignoto epigrammista forzasse la versione canonica della vicenda per piegarla alle sue esigenze celebrative. Molto spazio è stato dato anche all'evidenziazione dei versi in cui il poeta allude alla poesia epica omerica, alle tragedie attiche e alle Dionisiache nonniane, nonchè al delicato rapporto con alcune tragedie per noi frammentarie, in particolar modo euripidee, di cui probabilmente il nostro poeta fu uno degli ultimi conoscitori. Sul versante storico-artistico si è cercato di ricostruire, ove fosse possibile, il contesto iconografico a cui l'autore dei lemmi e/o il poeta (non è chiaro infatti se si tratti o meno della medesima persona) poteva attingere per la composizione delle proprie 'scene'.
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