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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07132012-170954


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
LEO, MARENZA
URN
etd-07132012-170954
Titolo
Effetti a lungo termine della ablazione tiroidea sulla oftalmopatia basedowiana
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL RICAMBIO AD INDIRIZZO ENDOCRINOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Marcocci, Claudio
relatore Dott. Marinò, Michele
Parole chiave
  • terapia radiometabolica con 131-I
  • tiroidectomia
  • oftalmopatia basedowiana
Data inizio appello
30/07/2012
Consultabilità
Completa
Riassunto
Benché siano state formulate varie ipotesi, la patogenesi dell’oftalmopatia basedowiana (OB) è nota solo in parte. L’ipotesi più accreditata è che vi sia una reazione autoimmunitaria contro antigeni presenti sia nella tiroide che nei tessuti orbitari. In base a questa ipotesi è ragionevole ipotizzare che la rimozione degli antigeni tiroidei possa determinare un miglioramento della OB.
La eliminazione del tessuto tiroideo può essere ottenuta mediante tiroidectomia quasi totale seguita da terapia radiometabolica con I¹³¹. In passato diversi studi retrospettivi hanno dimostrato un effetto benefico dell’ablazione tiroidea totale sull’andamento della OB. L’unico studio prospettico, randomizzato e controllato è stato condotto su 60 pazienti affetti da morbo di
Basedow con ipertiroidismo e oftalmopatia di grado medio di recente insorgenza.
I pazienti venivano randomizzati in due gruppi di terapia tiroidea: i) tiroidectomia quasi totale (TX); e ii) ablazione tiroidea totale [tiroidectomia quasi totale seguita da terapia radiometabolica con I¹³¹ (TTA)]. Tutti i pazienti venivano sottoposti a terapia con glucocorticoidi ev (GC) e valutati a distanza di 3 e 9 mesi dal termine della terapia. La valutazione della OB a 3 e a 9 mesi dal termine della terapia con GC mostrava una migliore risposta alla terapia con GC nel gruppo TTA rispetto al gruppo TX, sia in termini di miglioramento dei singoli parametri, che di risposta complessiva della OB alla terapia.
Nella presente tesi sono stati valutati gli effetti dell’ablazione tiroidea sull’oftalmopatia negli stessi pazienti dopo un più lungo periodo di follow-up (88.0 ±17.7 mesi). Non vi erano differenze significative al termine del follow-up tra i due gruppi sia in termini di miglioramento/peggioramento dell’OB, anche quando i singoli parametri veniva considerati individualmente. Tuttavia, il tempo necessario per raggiungere il miglior risultato possibile in termini di gravità dell’OB era maggiore nel gruppo TX che nel gruppo TTA. Allo stesso modo, il tempo necessario per osservare un miglioramento dell’OB nei pazienti in cui la malattia era migliorata, era più lungo nel gruppo TX rispetto al gruppo TTA. Non vi erano invece differenze sulla persistenza degli anticorpi anti-recettore del TSH (TRAb) e sulla percezione soggettiva della malattia oculare valutata mediante somministrazione di questionario. I risultati di questo studio dimostrano pertanto che, benché non vi siano differenze a lungo termine, la ablazione tiroidea completa determina una più rapida risposta della OB alla terapia steroidea rispetto alla tiroidectomia.
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