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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07122011-170156


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione
Autore
MORELLI, IRENE
URN
etd-07122011-170156
Titolo
Tromboaspirazione manuale vs reolitica nell'infarto miocardico acuto ad elevato carico trombotico
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
CARDIOLOGIA
Relatori
relatore Prof. Balbarini, Alberto
Parole chiave
  • risonanza magnetica nucleare
  • angioplastica
  • infarto miocardico acuto
  • Tromboaspirazione
Data inizio appello
29/07/2011
Consultabilità
Completa
Riassunto
In pazienti con infarto miocardico acuto (STEMI) e dimostrazione angiografica di lesione coronarica ad elevato carico trombotico è importante, ai fini dell’outcome procedurale e prognostico, ridurre il danno miocardico attraverso la prevenzione dell’embolizzazione distale di detriti trombotici/aterosclerotici. Attualmente il metodo più efficace appare essere la tromboaspirazione in aggiunta alla angioplastica convenzionale, come documentato da numerosi trial clinici. Il nostro centro ha effettuato un trial randomizzato, multicentrico, valutando l’effetto della tromboaspirazione in aggiunta all’angioplastica primaria nei pazienti con STEMI.
208 pazienti con STEMI con comparsa dei sintomi <12 h ed evidenza di elevato carico trombotico (TIMI Thrombus Grade TTG ≥3) sono stati randomizzati a Tromboaspirazione + PCI convenzionale oppure PCI convenzionale soltanto. I 104 pazienti del gruppo Tromboaspirazione addizionale sono stati trattati, mantenendo una distribuzione 1:1, con:
1. tromboaspirazione manuale (TM) con Export (Medtronic) + PCI convenzionale
oppure
2. tromboaspirazione manuale (TM) con Export (Medtronic) + PCI convenzionale.
Gli End point primari erano: l’estensione dell’ area di necrosi miocardica (infarct size IS) valutata con Risonanza Magnetica Nucleare cardiaca (RM) e la risoluzione del sopraslivellamento ST all’ECG. Come end point secondari sono stati analizzati parametri angiografici e di RM per la valutazione del risultato procedurale ed è stato effettuato un follow-up ad 1 anno per la valutazione dell’outcome clinico.
I risultati hanno mostrato che l’uso della tromboaspirazione addizionale rispetto alla sola PCI convenzionale favorisce la risoluzione del tratto ST ma non riduce l’area di necrosi valutata con RM, né migliora l’outcome clinico. Tuttavia la tromboaspirazione addizionale appare vantaggiosa rispetto ad alcuni end point secondari: riduzione dello slow-flow, una tendenza ad una più alta percentuale di TIMI 3 e maggior occorrenza di MBG 3 che indica una miglior perfusione tissutale.
Dal confronto tra i due sistemi di tromboaspirazione, manuale vs reolitico, non si evidenziano differenze statisticamente significative in termini di estensione dell’area necrotica, STR ed outcome clinico per pazienti con STEMI ad elevato carico trombotico. Per la tromboaspirazione manuale si può rilevare un’evidenza di miglior risultato procedurale per perfusione tissutale valutato con MBG ed una riduzione del danno microvascolare valutato come riduzione dell’incidenza di MVO alla RM effettuata a 3 mesi dall’evento.
In conclusione la tromboaspirazione manuale presenta caratteristiche di efficacia paragonabili a quelle dell’aspirazione reolitica anche in casi ad elevato carico trombotico, favorendo la scelta verso questo tipo di dispositivo anche nei riguardi della facilità d’uso, maneggevolezza e minor costo del dispositivo stesso.
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