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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07092012-110316


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
DEL FRANCO, ANNAMARIA
URN
etd-07092012-110316
Titolo
Danno miocardico silente da abuso di cocaina: valutazione multiparametrica con la risonanza magnetica cardiaca
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Emdin, Michele
Parole chiave
  • abuso occasionale
  • fibrosi miocardica
  • edema miocardico
  • funzione diastolica
Data inizio appello
24/07/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/07/2052
Riassunto
Background. L’abuso e la dipendenza della cocaina rappresentano un grave problema sociale a livello mondiale. Dopo la cannabis, la cocaina è la seconda sostanza illecita usata più di frequente in Europa, sebbene il suo consumo risulti sottostimato. I dati epidemiologici indicano un incremento dell’uso della stessa nei Paesi industrializzati e quindi anche delle complicanze cliniche legate all'uso di cocaina, tra le quali la morte cardiaca improvvisa è frequentemente la prima manifestazione.
In passato sono stati descritti casi di danno miocardico acuto e cronico in soggetti con storia di abuso e con sintomatologia di pertinenza cardiologica. Non risultano, tuttavia, ancora chiari l'associazione temporale tra assunzione e danno cardiaco e la correlazione dose-effetto. Mancano dati anche sull’evolutività del danno, sulla sua potenziale reversibilità e su quale strategia attuare in soggetti asintomatici, al fine di anticipare l’identificazione del danno cardiaco. Gli scopi di questo studio sono stati: definire la prevalenza di danno miocardico acuto e cronico a seguito dell’abuso di cocaina; analizzare la relazione assunzione “acuta” e danno miocardico acuto; indagare l’eventuale reversibilità del danno miocardico acuto dopo un periodo di astinenza/riabilitazione e l'associazione temporale tra assunzione recente e danno miocardico.
Pazienti e metodi. Il disegno dello studio è stato di tipo prospettico longitudinale osservazionale. E’ stata sottoposta a valutazione cardiologica una popolazione di 50 soggetti (età inferiore a 55 anni) con diagnosi psichiatrica e tossicologica di dipendenza da cocaina, con anamnesi patologica remota e prossima negativa per patologie a carico dell’apparato cardiovascolare. Il protocollo prevedeva: visita cardiologica, elettrocardiogramma, esami ematochimici (BNP e NT-proBNP, Troponina I, Troponina T-HS e catecolamine plasmatiche), ecocardiogramma, risonanza magnetica cardiaca (CMR). In particolare la CMR è stata ripetuta a distanza di un mese durante il quale i soggetti erano sottoposti ad un protocollo di riabilitazione e monitorati con regolari esami tossicologici delle urine (ogni 3 giorni) con lo scopo di valutare l'associazione tra danno miocardico ed assunzione/astinenza da cocaina.
Risultati. I soggetti hanno mostrato solo minime alterazioni degli esami cardiaci di primo livello, quali elettrocardiogramma, ecocardiogramma ed esami bioumorali. La prima valutazione di risonanza magnetica cardiaca ha mostrato un coinvolgimento miocardico in 42 soggetti (84% della popolazione) ed, in particolare, edema miocardico in 29 (58%) soggetti e fibrosi miocardica in 33 (66%). L’assunzione concomitante di alcol e cocaina è risultata significativamente associata all’edema miocardico (p=0.02), ma non alla fibrosi miocardica (p=0.8). Per quanto riguarda i parametri diastolici di CMR, il rapporto di peak filling rate E/A è risultato significativamente maggiore nei pazienti con edema miocardico (2.4 ± 0.6 vs 1.9 ± 0.6, p=0.005). I pazienti con fibrosi miocardica hanno presentato un valore di frazione di eiezione significativamente inferiore al resto della popolazione (60±7 % vs 65±7 %; p=0.02). Tredici (52%) dei 25 soggetti che hanno completato tutto il protocollo riabilitativo e si sono sottoposti alla seconda risonanza magnetica cardiaca hanno manifestato coinvolgimento cardiaco. Inoltre, tutti i pazienti, che avevano edema miocardico al secondo esame, presentavano con maggiore prevalenza una diminuzione significativa della frazione di eiezione (≥5%) rispetto al primo esame (p=0.04). Confrontando i segni di danno miocardico alla CMR con i risultati degli esami tossicologici è stata riscontrata una stretta associazione le due indagini con una concordanza temporale dei risultati del 91% dei casi.
Conclusioni. Lo studio mostra una prevalenza elevata di danno miocardico acuto e cronico in tossicodipendenti cronici di cocaina. La fibrosi miocardica, danno miocardico “cronico”, risulta associata ad un peggioramento della funzione sistolica del ventricolo sinistro, mentre l’edema miocardico, danno miocardico acuto, è correlato ad un deterioramento della funzione diastolica.
E’ stata riscontrata una stretta associazione tra l’edema miocardico valutato alla risonanza magnetica cardiaca e l’analisi tossicologica, con un’elevata concordanza temporale. Da quest'ultima evidenza si può affermare che un danno cardiaco acuto può verificarsi anche dopo una singola assunzione di cocaina e probabilmente anche il consumatore occasionale della sostanza di abuso potrebbe subire un danno miocardico acuto.

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