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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07062018-085259


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BIAGIONI, GIULIA
URN
etd-07062018-085259
Titolo
Adult Attachment Interview: studio per valutare la correlazione tra funzione riflessiva e parenting
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
PSICOLOGIA CLINICA E DELLA SALUTE
Relatori
relatore Muratori, Pietro
Parole chiave
  • Adult Attachment Interview
  • Funzione Riflessiva
Data inizio appello
23/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/07/2088
Riassunto
Un neonato non può sopravvivere senza cure genitoriali, poiché queste rappresentano la condizione essenziale affinché egli possa svilupparsi: in altre parole, il bambino può crescere solo all’interno di una relazione affettiva.
Questa relazione affettiva si svilupperà negli anni secondo dei pattern di attaccamento, i quali dipendono dalle interazioni precoci.
L’attaccamento è una dimensione della mente umana che si struttura proprio a partire dalle prime relazioni che il neonato instaura con il proprio caregiver, e include emozioni, processi cognitivi e comportamenti.
In letteratura, troviamo ad oggi, molto studi che sembrano confermare una connessione tra il tipo di pattern di attaccamento che si sviluppa tra madre e bambino e il tipo di attaccamento che la madre stessa ha sperimentato nel corso della vita.
Un primo metodo per valutare l’organizzazione dei ricordi infantili dei genitori collegati all’attaccamento è l’Adult Attachment Interview (Main et al., 1985): tramite questo strumento è possibile chiarire il processo in base al quale i modelli operativi interni del sé e delle figure di attaccamento vengono trasmessi alla generazione successiva. Inoltre, è possibile valutare le capacità di mentalizzazione della madre tramite il costrutto della Funzione Riflessiva, che permette di infierire sullo stile genitoriale della madre.
Riuscire ad individuare difficoltà di questo tipo da parte del genitore può permettere agli operatori del settore di intervenire distintamente per migliorare le competenze sia del singolo caregiver che della coppia genitoriale, permettendo di migliorarne lo stile di parenting.
Questi interventi si rendono ancora più utili e necessari nel caso in cui i suddetti genitori abbiano un figlio con problematiche di tipo esternalizzante, poiché il rischio è che si crei, all’interno della relazione familiare, il cosiddetto “ciclo di coercizione” in cui i comportamenti negativi e/o oppositivi vengono puniti con cicli di disciplina rigida ed incoerente che vanno a fomentare i comportamenti aggressivi e diminuire invece quelli prosociali del bambino.
Lo scopo del presente studio è quello di andare ad indagare la correlazione tra il livello di Funzione Riflessiva, riscontrato in madri di bambini con disturbi esternalizzanti, e lo stile di parenting che caratterizza la loro relazione con il figlio.
Poiché le traiettorie evolutive dei bambini si inseriscono sempre all’interno di un ambiente familiare, una buona strategia per affrontare difficoltà in questo ambito è il parent training, all’interno del quale entrambi i genitori sono coinvolti nel processo educativo, riabilitativo e psicoterapeutico del figlio.
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