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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022013-222852


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
BECCASIO, ALFREDO
URN
etd-07022013-222852
Titolo
Tollerabilita e sicurezza dei farmaci biologici nel trattamento della psoriasi e dell'artropatia psoriatica
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Romanelli, Marco
Parole chiave
  • Nessuna parola chiave trovata
Data inizio appello
23/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
23/07/2053
Riassunto
La psoriasi è una malattia cronica della pelle che colpisce il 2-3% della popolazione. Benché la causa sia ancora sconosciuta, l’interazione tra gli alleli di predisposizione genetica, il sistema immunitario e i fattori ambientali contribuisce allo sviluppo del processo infiammatorio cronico.
Anche se la psoriasi può manifestarsi clinicamente con diversi aspetti, le lesioni più comuni consistono in placche,a bordo ben definito, ricoperte da una desquamazione color argento. La patogenesi dell’infiammazione psoriasica può essere considerata come il risultato di una particolare immunoreazione Th1 linfocitaria che si sviluppa su base poligenica, con successivo coinvolgimento dei cheratinociti. Il trattamento della psoriasi varia notoriamente in base all’età del soggetto, alla sede, all’estensione delle lesioni e alla varietà clinica. Tradizionalmente la terapia è stata basata su farmaci topici e su alcuni farmaci sistemici come ciclosporina, metotressato, acitretina. In generale la terapia locale viene preferita a quella sistemica, almeno nelle forme molto accantonate, mentre un trattamento per via sistemica viene riservato a forme gravi o particolarmente estese, oppure in presenza di eventuale associata artropatia. All’interno di questo spettro di possibilità terapeutiche, anche la fototerapia si è ritagliata un ruolo importante.
Più recentemente i farmaci biologici hanno determinato un’importante rivoluzione nella gestione della malattia. Gli inibitori del TNF-α disponibili in commercio sono costituiti da due classi di molecole : gli anticorpi monoclonali (Infliximab,Adalimumab e Ustekinumab ) e i recettori solubili (Etanercept). La sicurezza e l’efficacia di questi farmaci sono dimostrate da numerosi studi clinici sulla psoriasi e su altre malattie. L’ efficacia dei farmaci biologici è dimostrata anche nella artrite psoriasica, dove si documenta una riduzione della attività di malattia e il miglioramento della psoriasi cutanea. Fino ad ora sono stati curati con farmaci biologici migliaia di pazienti ed è dimostrata la loro sicurezza di impiego nel breve-medio periodo.
Le infezioni, sostenute dalla depressione della risposta immunitaria, cui è anche legata l’ efficacia terapeutica, sono un effetto collaterale frequente. Nella maggior parte dei casi sono infezioni non gravi, risolvibili con adeguata terapia farmacologica, ma è dimostrato anche un rischio aumentato di infezioni severe. La più temibile di queste è la riattivazione della tubercolosi in pazienti con infezione latente e misconosciuta prima della terapia con biologici. Un altro possibile effetto collaterale è rappresentato dalle reazioni di intolleranza durante la somministrazione dei farmaci : arrossamento, prurito e gonfiore nella sede di iniezione sottocute e crisi vasomotorie durante l’ infusione endovenosa rappresentano un motivo di sospensione della terapia in un limitato numero di casi. In alcuni soggetti che assumono farmaci biologici è stata osservata la comparsa nel siero di auto-anticorpi (soprattutto ANA e anti-DNA) in bassa concentrazione, che solo in una minoranza dei casi si associa a manifestazioni tipiche di una malattia autoimmune.
In corso di terapia con farmaci anti-TNF sono stati anche osservati molto raramente sviluppo e riattivazione di malattie neurologiche, casi di peggioramento di scompenso cardiaco congestizio e altre malattie del sangue. Analizzando i pochi casi di donne gravide che hanno ricevuto inibitori del TNF, non è stato osservato un rischio aumentato di effetti avversi per la madre e il feto. Tuttavia, considerando l’esperienza limitata, questi farmaci non vengono oggi usati in gravidanza.
Nella pratica clinica il profilo di sicurezza e la tollerabilità individuale dei farmaci biologici rappresentano un valido criterio di scelta. Con il presente lavoro si è cercato di integrare la letteratura con l’esperienza clinica pisana in modo da chiarire l’effettiva tollerabilità e sicurezza di questa classe di farmaci.
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