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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-07022009-115443


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
PATURZO, GAIA
URN
etd-07022009-115443
Titolo
Psicopatologia e situazioni mobbizzanti
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Mauri, Mauro
Parole chiave
  • mobbing
  • violenza morale
  • disturbi
Data inizio appello
21/07/2009
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2049
Riassunto
Nel corso degli ultimi venti anni l’attenzione di giuristi, sociologi, psichiatri e medici del lavoro si è rivolta con crescente interesse ad un fenomeno inerente i rapporti interpersonali all’interno dei luoghi di lavoro definito con il termine di “mobbing”.
Il Mobbing è definito come una forma di molestia psicologica esercitata con intenzionalità lesiva, ripetuta, per un periodo di almeno sei mesi e con il fine o la conseguenza di estromettere il soggetto dal posto di lavoro.
Il presente studio è il risultato di un lavoro svolto in collaborazione dal Centro per gli Studi di Salute Occupazionale e dalla Clinica Psichiatrica dell'Università di Pisa ed ha lo scopo di esaminare le conseguenze delle molestie subite sul luogo di lavoro e dei fattori di vulnerabilità sullo stato di sofferenza correlato all'ambito lavorativo.
Sono stati reclutati 304 soggetti che si sono rivolti al Centro di Salute Occupazionale operante a Pisa per una valutazione riguardante problematiche lavorative esperite.
I partecipanti erano prevalentemente donne, con un'età media di 46,7 anni, il 7.5 %ha ricevuto diagnosi di mobbing. Le azioni persecutorie dichiarate si erano protratte per circa 4 anni prima di essere state denunciate, ed erano state messe in atto, di solito, da supervisori/capi (84.8%) con una frequenza settimanale (69.4%).
Le azioni vessatorie venivano attuate al fine di isolare (75.2%) o umiliare (60.6%) il dipendente o consistevano nella sua demotivazione professionale (67.3%).
Fra i partecipanti i disturbi più frequenti sono il Disturbo di Adattamento, la Depressione Maggiore ed il Disturbo di Panico.
Sebbene solamente per il 7.5% del campione sia stato determinato un disturbo correlato al mobbing, l'alta frequenza di soggetti con un disturbo di Asse I in atto supera di gran lunga la prevalenza esistente nella popolazione italiana nei 12 mesi.
Una parte di questi disturbi potevano essere ascritti alle molestie subite (47%), tuttavia nel 35% dei casi l'inizio dei disturbi di Asse I precedeva l'inizio delle vessazioni da 1 a 45 anni (in media 12 anni). È quindi probabile che questi individui abbiano la tendenza ad attribuire ai conflitti sul luogo di lavoro i sintomi lamentati, mentre potrebbero essere soggetti con una maggiore predisposizione a sviluppare disturbi psichiatrici.
I risultati ottenuti suggeriscono che strumenti e strategie volte ad identificare indicatori di condizioni di vulnerabilità dei lavoratori, insieme a specifici corsi per i dirigenti, aventi lo scopo di incrementare la percezione di problematiche di tipo psicologico, siano importanti per coinvolgere e motivare i lavoratori e migliorare i rapporti interpersonali.
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