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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-07012010-094935


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BASCHIERI, FRANCESCO
URN
etd-07012010-094935
Titolo
Studio e valutazione del rischio biologico legato alla diffusione di virus enterici e respiratori in ambito ospedalero
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE FISIOPATOLOGICHE GENERALI
Relatori
relatore Dott. Verani, Marco
relatore Prof.ssa Carducci, Annalaura
Parole chiave
  • resistenza ambientale virus
  • Valutazione del rischio
  • toilet
  • aerosol
  • virus
  • adenovirus
  • TTV
Data inizio appello
19/07/2010
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
19/07/2050
Riassunto
I virus sono gli agenti responsabili del 60% delle infezioni umane a livello mondiale. Le più comuni malattie virali sono causate da virus enterici e respiratori. Questi tipi di virus possono essere trasmessi attraverso molteplici vie, dal contatto diretto con superfici, oggetti o persone contaminate, all’ingestione di cibi, all’esposizione ad aerosol contenente particelle virali. Attività che possono portare alla formazione di bioaerosol sono starnuti, vomito, scarico del bagno, ecc. ecc.
Il monitoraggio ambientale è un mezzo essenziale per conoscere le vie di diffusione e valutarne l’importanza ai fini dell’analisi del rischio. La ricerca virologica ambientale presenta difficoltà nell’individuazione di virus, in quanto questi sono presenti solo saltuariamente e, nella maggior parte dei casi, a concentrazioni estremamente ridotte. È perciò necessario utilizzare tecniche di biologia molecolare ad alta sensibilità quali PCR qualitative e quantitative (TaqMan PCR).
Lo scopo della tesi è stato quindi lo studio della diffusione di virus a trasmissione enterica (in particolare), prendendo come ambienti di riferimento i bagni di strutture ospedaliere.
È stato eseguito un monitoraggio ambientale prima all’interno di ambienti ad uso ufficio per valutare l’efficacia delle tecniche utilizzate e successivamente in ambito ospedaliero con lo scopo di effettuare un risk assessment. Il bagno è stato classificato come punto critico di controllo per la sua caratteristica di essere un luogo condiviso da più persone che lo rende un possibile punto di contatto con agenti di rischio.
Sono stati eseguiti campionamenti di superfici per mezzo di tamponi e di aerosol (SAS: Surface Air System) alla ricerca di virus a DNA (TTV e adenovirus) e ad RNA (norovirus, rotavirus, enterovirus, rhinovirus). Associata alla ricerca virologica è stata condotta la ricerca di indicatori normalmente utilizzati nell’analisi del rischio: carica batterica totale e enterobatteri, presenza di colifagi somatici. Per quanto riguarda i batteri, è stata effettuata la semina su piastre utilizzando PCA (plate count agar) per la CBT e MacConkey per gli enterobatteri. In caso di crescita di colonie atipiche sono stati usati terreni selettivi per l’identificazione particolare. Per i colifagi è stata utilizzata la tecnica UNI EN ISO 10705-2:2001.
Dai tamponi superficiali sono stati estratti gli acidi nucleici per mezzo dei kit commerciali Qiagen QIAamp viral RNA e Promega IQ System per DNA. Per mezzo del SAS è stata aspirata aria su una piastra di TSA (Trypticase Soy Agar) che è stata poi eluita utilizzando BE (Beef Extract) pH 9. Sull’eluato sono state applicate le tecniche di estrazione degli acidi nucleici già citate. I campioni risultati positivi sono stati sottoposti a sequenziamento per confermare la presenza del virus indagato.
Nei locali ad uso ufficio, su un totale di 64 campioni superficiali, il 67% è risultato positivo per almeno un virus. Di questi, l’86% è risultato contaminato da adenovirus ed il 9% da TTV; nel 5% dei casi è stata ritrovata una doppia contaminazione di adenovirus+TTV. Su un totale di 16 campioni di aerosol, il 62% è risultato positivo per almeno un virus. Di questi, il 70% è risultato positivo per adenovirus, il 20% per TTV e nel 10% dei casi è stata riscontrata una doppia contaminazione.
In ambito ospedaliero il 67% dei campioni di superfici è risultato positivo per almeno un virus. Di questi il 41% è risultato positivo per adenovirus ed il 17% per TTV; nel 41% dei campioni è stata registrata una doppia contaminazione di adenovirus e TTV. In un solo caso è stato ritrovato norovirus. Per quanto riguarda i campioni di aerosol, il 68% è risultato contaminato. L’83% dei campioni è risultato contaminato da adenovirus, il 13% da TTV e si è registrata una doppia infezione (adenovirus+TTV) nel 4% dei campioni.
Non è stata riscontrata correlazione statisticamente significativa tra presenza/assenza di virus e carica batterica o presenza/assenza di colifagi.
Sono stati ritrovati alti livelli di adenovirus anche nelle acque degli scarichi dei bagni ed il sequenziamento ha confermato che nella maggior parte dei casi si ritrova lo stesso tipo di adenovirus sia nelle acque che sulle superfici.
La contaminazione dell’aerosol è generalmente maggiore della contaminazione delle superfici, dato riscontrato anche in letteratura ed imputabile all’effetto dei trattamenti di disinfezione che vengono utilizzati per le superfici. È stato effettuato un tentativo di calcolare il rischio puntiforme di contaminazione derivante dall’uso dei bagni, attraverso l’uso di equazioni che descrivono il processo di contaminazione. In questo modo, è stato calcolato un rischio derivante dal contatto con le superfici del bagno del 48,8% ed un rischio dovuto alla respirazione di aerosol dell’1,3%.
Questo studio è da considerare un punto di partenza per effettuare una QMRA volta a rispondere alle domande che restano aperte riguardo al vero e proprio rischio di infezione.
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