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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06302014-165928


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
PAGANO, ILARIA
URN
etd-06302014-165928
Titolo
Studio retrospettivo delle complicanze oculari, iatrogene ed infiammatorie, in una coorte di pazienti affetti da uveite
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Dott. Figus, Michele
Parole chiave
  • terapia steroidea
  • uveite
  • complicanze oculari iatrogene
  • complicanze oculari infiammatorie
  • glaucoma uveitico
  • cataratta
Data inizio appello
22/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
• Obiettivo: lo scopo di questo studio consiste nella valutazione dell’attività dei primi tre anni di lavoro dell’ambulatorio uveiti di Pisa, mediante un’analisi retrospettiva dei pazienti che vi hanno fatto accesso.
In particolare, l’attenzione si è focalizzata sui reliquati oculari dell’infiammazione e sugli eventi iatrogeni avversi nella coorte di pazienti affetti da uveite. Essendo nella maggior parte dei casi individui aventi una patologia sistemica di base (in particolare di pertinenza reumatologica), facendo largo utilizzo di steroidi e conoscendo gli effetti collaterali di questi sull’occhio, lo studio ha cercato di mettere in mostra la correlazione esistente fra quantità di corticosteroide assunto e complicanze oculari.
• Metodo: dopo l’analisi di tutti i pazienti che avevano fatto accesso all’ambulatorio uveiti, sono stati inclusi nello studio solamente quelli con almeno una visita di controllo (cioè con un minimo periodo di follow-up). I dati, reperiti dalle cartelle cliniche di questi pazienti, sono stati catalogati all’interno di due tabelle: una relativa alla prima visita, l’altra all’intero periodo di follow-up.
Dall’analisi dei dati di queste, è stato valutato l’andamento nel tempo degli effetti infiammatori e iatrogeni oculari (considerando fra i primi le sinechie anteriori e posteriori, l’edema maculare cistoide, la necessità di iridotomia; fra i secondi l’ipertono, il glaucoma e la cataratta).
Successivamente, dalle due tabelle ne sono state estrapolate altre due, andando a suddividere l’intera coorte di pazienti reclutati nello studio nel sottogruppo di quelli che avevano fatto terapia steroidea e non. È stato, allora, possibile il confronto, sempre relativo agli effetti flogistici e iatrogeni, fra due gruppi di soggetti aventi infiammazioni oculari, ma trattati in maniera diversa (anche in funzione dell’aggressività della patologia di base).
• Risultati: la coorte di pazienti che ha fatto accesso nell’arco di tre anni all’ambulatorio uveiti è molto eterogenea in età, patologia di base e andamento dell’infiammazione oculare.
Considerando i dati relativi alla prima visita e all’intero follow-up, l’andamento nel tempo degli effetti infiammatori e iatrogeni oculari mostra un incremento, ma non significativo. L’unico dato emerso è quello relativo all’aumento statisticamente significativo del numero di recidive nei pazienti che non usano terapia steroidea rispetto al totale dei soggetti considerati nello studio.
Dal confronto dei due sottogruppi di pazienti in terapia steroidea sistemica e in assenza di questa, invece, possiamo avere dei dati più importanti. Per quanto riguarda i reliquati infiammatori, non ci sono differenze significative fra i due gruppi, dipendendo più dalla patologia di base, dalla gravità della flogosi e dal numero di eventi acuti.
Per quanto concerne gli effetti iatrogeni, invece, possiamo affermare che la terapia steroidea sistemica induce con probabilità maggiore del 95% eventi avversi oculari: l’ipertono e il glaucoma (e la chirurgia per la sua terapia) risultano statisticamente aumentati nei soggetti in terapia. Discorso diverso deve essere intrapreso per l’incidenza della cataratta: essendo una degenerazione quasi fisiologica del cristallino che aumenta con l’età, per non avere dei dati falsamente positivi, è stato necessario suddividere ulteriormente i pazienti in minori e maggiori di 60 anni, escludendo questi ultimi dal confronto. È emerso che gli steroidi aumentano di una probabilità maggiore del 95% la possibilità di avere una cataratta precoce.
Guardando l’andamento degli effetti iatrogeni in funzione della dose di steroidi assunta, inoltre, è stato possibile notare come queste due variabili si muovessero quasi parallelamente fra loro.
• Conclusioni: possiamo affermare che, nel corso del follow-up, la maggior parte delle uveiti progredisce nonostante la terapia, lasciando esiti flogistici sull’occhio che peggiorano la capacità visiva dei pazienti.
Gli effetti iatrogeni avversi sono legati all’assunzione di steroidi per via sistemica ed aumentano in maniera quasi proporzionale a questa.
Perciò, oggi la tendenza punta ad un trattamento alternativo con i cosiddetti farmaci “risparmiatori di steroidi”, anche se i cortisonici rappresentano ancora il cardine per il trattamento delle flogosi oculari.
Trovare una terapia stabile e definitiva per le uveiti, allora, non è possibile, essendo patologie con andamento variabile, imprevedibile e diverso fra un paziente e l’altro.
L’analisi ed il confronto dell’attività degli ambulatori che gestiscono queste patologie, allora, potrebbe rivestire un ruolo importante nel tentativo di stabilire i migliori percorsi terapeutici per i pazienti affetti da uveite.
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