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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06292017-134953


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
CALIANDRO, NICOLA
URN
etd-06292017-134953
Titolo
Il patto di famiglia e il divieto dei patti successori
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Pardini, Stefano
Parole chiave
  • articolo 768 bis c.c.
  • divieto patti successori
  • legge 14 febbraio 2006 n.55
  • articolo 458 c.c.
  • deroga al divieto di patti successori
  • mortis causa
  • patto di famiglia
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Nel 2006 è stato introdotto nel nostro ordinamento un “nuovo negozio giuridico”: il patto di famiglia.
L’Italia ha adottato questo nuovo strumento contrattuale a seguito di diverse raccomandazioni da parte della Comunità Europea, la quale aveva evidenziato la necessità di un mezzo alternativo al testamento per regolare la vicenda successoria dell’impresa, in modo da offrire all’imprenditore la possibilità di regolare quando è ancora in vita il trapasso generazionale dell’impresa o delle partecipazioni sociali.
Il patto di famiglia viene così introdotto nel nostro ordinamento mediante la legge 55/2006, la quale all’articolo 2 ha previsto l’aggiunta di un apposito capo nel codice civile dedicato interamente alla relativa disciplina.
L’art. 1 invece ha inserito nella parte iniziale dell’articolo 458 c.c. “Fatto salvo quanto…” rinviando alla disciplina del patto di famiglia. L’articolo 458 c.c. prevede il divieto di patti successori, pertanto il patto di famiglia sembrerebbe operare come deroga a tale divieto.
Il presente lavoro ha come obbiettivo lo studio e la comparazione dei due istituti, e mettendo in risalto gli aspetti divergenti tra essi, intende sostenere l’opinione già diffusa in quella parte della dottrina restia a qualificare il patto di famiglia quale effettiva deroga al divieto dei patti successori.
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