Tesi etd-06292006-172615 |
Link copiato negli appunti
Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Cigni, Tatiana
Indirizzo email
taiana.cigni@virgilio.it
URN
etd-06292006-172615
Titolo
Identificazione dei pazienti acromegalici a rischio per lo sviluppo di tumori del colon
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
Relatore Martino, Enio
Parole chiave
- Acromegalia
- tumori colon
Data inizio appello
18/07/2006
Consultabilità
Completa
Riassunto
RIASSUNTO
L’acromegalia è una sindrome caratterizzata dall’eccessiva secrezione di ormone della crescita (GH) dovuta solitamente ad un adenoma ipofisario GH-secernente. Questa sindrome è associata ad un’aumentata prevalenza di tumori del colon, sebbene i fattori implicati nel loro sviluppo e nella loro recidiva non siano del tutto noti.
Scopo del lavoro: Scopo della presente tesi è quello di identificare i pazienti acromegalici a rischio per lo sviluppo di adenomi del colon e chiarire il ruolo dell’attività di malattia in questo processo; il tutto nell’ottica di modificare la storia naturale della malattia adenomatosa e ridurre la mortalità per patologia neoplastica ad essa correlata, in questa categoria di pazienti.
Pazienti e metodi: Al fine di identificare i soggetti a rischio aumentato di sviluppare tumori del colon, 79 pazienti con acromegalia sono stati inseriti in uno studio prospettico e seguiti per 5 anni. Duecentottanta soggetti sani sono stati utilizzati come controlli. La presenza di lesioni del colon e l’attività di malattia sono state valutate mediante colonscopia e dosaggio dei valori sierici di IGF-1. Il controllo della malattia acromegalica è stato definito per livelli sierici di IGF-1 all’interno del range di normalità per l’età.
Risultati: Alla prima colonscopia sono stati rilevati adenomi del colon in 26 dei 79 pazienti acromegalici (32.9%) e in 60 dei 280 controlli (21.4%) , p=0.035 (valore aggiustato per sesso ed età, odd ratio 1.82, 95% CI, 1.02-3.25). Sette pazienti avevano polipi iperplastici; i rimanenti 46 pazienti acromegalici non avevano lesioni identificabili all’epoca del primo controllo e non hanno sviluppato adenomi durante il periodo di studio. Dei 26 pazienti che presentavano adenomi colici al primo controllo, 16 (61,5%) hanno avuto una o più recidive (p<0.0001 vs pazienti senza lesioni adenomtose al primo controllo); inoltre le recidive multiple si sono verificate più frequentemente in pazienti con acromegalia non controllata (66.7% vs 17.6% in pazienti con malattia controllata, p=0.028).
Conclusioni: In conclusione, grazie ai dati ottenuti con questo studio, si può affermare che la prima colonscopia aiuta ad identificare i pazienti acromegalici ad alto rischio per lo sviluppo di adenomi del colon. Pazienti che non hanno lesioni adenomatose alla prima colonscopia, è improbabile che le sviluppino successivamente, indipendentemente dal controllo metabolico dell’acromegalia. All’opposto, nuove lesioni sono frequenti, e spesso multiple, in pazienti che avevano già evidenza di malattia colica al primo controllo, in modo particolare quando la malattia acromegalia continua ad essere non ben controllata.
L’acromegalia è una sindrome caratterizzata dall’eccessiva secrezione di ormone della crescita (GH) dovuta solitamente ad un adenoma ipofisario GH-secernente. Questa sindrome è associata ad un’aumentata prevalenza di tumori del colon, sebbene i fattori implicati nel loro sviluppo e nella loro recidiva non siano del tutto noti.
Scopo del lavoro: Scopo della presente tesi è quello di identificare i pazienti acromegalici a rischio per lo sviluppo di adenomi del colon e chiarire il ruolo dell’attività di malattia in questo processo; il tutto nell’ottica di modificare la storia naturale della malattia adenomatosa e ridurre la mortalità per patologia neoplastica ad essa correlata, in questa categoria di pazienti.
Pazienti e metodi: Al fine di identificare i soggetti a rischio aumentato di sviluppare tumori del colon, 79 pazienti con acromegalia sono stati inseriti in uno studio prospettico e seguiti per 5 anni. Duecentottanta soggetti sani sono stati utilizzati come controlli. La presenza di lesioni del colon e l’attività di malattia sono state valutate mediante colonscopia e dosaggio dei valori sierici di IGF-1. Il controllo della malattia acromegalica è stato definito per livelli sierici di IGF-1 all’interno del range di normalità per l’età.
Risultati: Alla prima colonscopia sono stati rilevati adenomi del colon in 26 dei 79 pazienti acromegalici (32.9%) e in 60 dei 280 controlli (21.4%) , p=0.035 (valore aggiustato per sesso ed età, odd ratio 1.82, 95% CI, 1.02-3.25). Sette pazienti avevano polipi iperplastici; i rimanenti 46 pazienti acromegalici non avevano lesioni identificabili all’epoca del primo controllo e non hanno sviluppato adenomi durante il periodo di studio. Dei 26 pazienti che presentavano adenomi colici al primo controllo, 16 (61,5%) hanno avuto una o più recidive (p<0.0001 vs pazienti senza lesioni adenomtose al primo controllo); inoltre le recidive multiple si sono verificate più frequentemente in pazienti con acromegalia non controllata (66.7% vs 17.6% in pazienti con malattia controllata, p=0.028).
Conclusioni: In conclusione, grazie ai dati ottenuti con questo studio, si può affermare che la prima colonscopia aiuta ad identificare i pazienti acromegalici ad alto rischio per lo sviluppo di adenomi del colon. Pazienti che non hanno lesioni adenomatose alla prima colonscopia, è improbabile che le sviluppino successivamente, indipendentemente dal controllo metabolico dell’acromegalia. All’opposto, nuove lesioni sono frequenti, e spesso multiple, in pazienti che avevano già evidenza di malattia colica al primo controllo, in modo particolare quando la malattia acromegalia continua ad essere non ben controllata.
File
Nome file | Dimensione |
---|---|
INDICE.PDF | 2.64 Kb |
TATIANA.PDF | 1.29 Mb |
Contatta l’autore |