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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06282018-162244


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ARENA, SELENE
URN
etd-06282018-162244
Titolo
LE RISORSE LOGOPEDICHE IN REGIME DI RICOVERO: analisi delle criticità nella rete riabilitativa della Nord Ovest
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
SCIENZE RIABILITATIVE DELLE PROFESSIONI SANITARIE
Relatori
relatore Prof. Falossi, Enzo
Parole chiave
  • cod. 56
  • logopedista
  • organizzazione
  • riabilitazione
Data inizio appello
16/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
16/07/2088
Riassunto
Ad oggi esiste uno stretto legame tra le scelte organizzative aziendali e i concetti di efficacia-efficienza e benessere dei propri collaboratori, in particolar modo in ambito sanitario la qualità dei processi organizzativi influenza notevolmente l’assistenza erogata.
Le organizzazioni sanitarie sono caratterizzate da un alto profilo di complessità, la sinergia e l’articolazione valida delle risorse umane risulta fondamentale per ottenere risultati positivi nei processi di produzione e nell’erogazione dei servizi.
Le aziende sanitarie toscane, negli ultimi anni, sono state investite da una serie di profondi cambiamenti che hanno imposto un riassestamento delle stesse in ogni componente significativa. Dal 1° gennaio 2016 sono state costituite le tre grandi nuove Aziende Usl, una per ciascuna Area vasta, che accorpano le 12 precedenti.
• Azienda Usl Toscana centro (Pistoia, Prato, Firenze, Empoli)
• Azienda Usl Toscana nord ovest (Massa e Carrara, Lucca, Pisa, Livorno, Viareggio)
• Azienda Usl Toscana sud est (Siena, Arezzo, Grosseto)

Tale modifica è stata attuata al fine di promuovere la semplificazione del sistema, la riduzione dei livelli apicali, l’uniformità e omogeneità organizzativa in contesti più ampi rispetto ai precedenti, la sinergia tra le Aziende Ospedaliro-Universitarie (AOUP) e le aziende unità sanitarie locali (USL) attraverso la programmazione integrata, la valorizzazione del territorio, la realizzazione di economie di scala sui diversi processi, l’integrazione della rete ospedaliera su contesti più ampi ed una diffusione omogenea delle migliori pratiche all’interno del sistema, nonché un ulteriore contenimento della spesa, si procede al ridisegno dell’assetto organizzativo del servizio sanitario regionale, già intrapreso con la legge regionale 16 marzo 2015 n. 28 (Disposizioni urgenti per il riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale), i cui punti cardine sono rappresentati dalla riduzione delle aziende USL, dal rafforzamento della programmazione di area vasta, dall’organizzazione del territorio e dalla revisione dei processi di “governance” (LEGGE REGIONALE 28 dicembre 2015, n.84, Riordino dell’assetto istituzionale e organizzativo del sistema sanitario regionale. Modifiche alla l.r.40/2005.).
Nell’ottica di una omogeneità, ancora in fase di ottimizzazione, dei distinti setting riabilitativi, mi concentrerò sull’analisi dei differenti modelli organizzativi utilizzati che includono la presa in carico logopedica all’interno dei reparti di Recupero e Riabilitazione Funzionale (Cod. 56) nell’Area USL Toscana Nord Ovest. L’analisi dei processi riabilitativi in essere in tali setting consentirà di chiarire le criticità nella gestione del personale logopedico sia dal punto di vista professionale, nonché indirizzare all’utilizzo appropriato di tale preziosa risorsa.
Per promuovere l’utilizzo di un esemplare schema di guida della riabilitazione intensiva occorre prendere in considerazione le differenti realtà Toscane, confrontarle, esaminarle, scomporle nei vari processi. Questo ci consentirà di individuare le aree critiche e di effettuare un raffronto, in termini di performance e rendimento. L’osservazione verrà svolta attraverso indagini telefoniche e somministrazione di questionari al personale logopedico al fine di ottenere un quadro realistico delle modalità gestionali e organizzative del suddetto reparto.
In sanità quando si parla di qualità si vuol indicare la capacità di formulare le migliori risposte possibili ai bisogni di salute del cittadino e compatibili con il livello delle conoscenze, con la speranza di vita e con le risorse umane e strumentali disponibili nel rispetto delle regole etiche. Ecco perché un sistema organizzativo funzionante, ben strutturato e omogeneo all’interno dell’azienda potrebbe portare ad un miglioramento qualitativo sia della salute del paziente che dell’operatore, indotti a sottostare alle continue richieste e direttive socio-sanitarie.
Vediamo come management e leadership diventino lo strumento necessario per governare differenti realtà riabilitative, che utilizzano metodologie , procedure operative, protocolli, scale di valutazione, spesso differenti e dove si registrano discrepanze sull’utilizzo delle risorse umane a parità di numero di posti letto in codice 56.
Le differenti tipologie di gestione dei reparti non consentono l’utilizzo di un unico protocollo riabilitativo, specie in dimissione, che semplificherebbe la presa in carico territoriale in tutta l’area Toscana Nord-Ovest, il passaggio ospedale-territorio è ancora spesso limitato a procedure interne alle singole Ex ASL che non aggettano in quell’idea di compattezza e unione dell’unica area sanitaria regionale. Inoltre, la mancanza di un PDTA riabilitativo, crea non solo divergenze significative sulle metodiche e strumentazioni utilizzate nelle varie aziende, ma anche continue discussioni sull’accuratezza della presa in carico riabilitativa.
Le Linee Guida Nazionali riguardanti i pazienti con esiti neurologici (post Stroke, TCE, neoplasie encefaliche..) sostengono tutte l’avvio di un trattamento logopedico precoce nella fase post-acuta; talvolta, con le scarse risorse messe a disposizione, il dislivello delle varie realtà nel rapporto operatore-paziente e il pesante carico di lavoro, non sempre il percorso riabilitativo risulta valido e sufficiente. Nonostante l’evidenza scientifica abbia messo in luce l’efficacia di una terapia cognitiva e motoria in sinergia e contemporaneità, quasi sempre ritroviamo uno squilibrio marcato tra numero di fisioterapisti e logopedisti a sfavore di quest’ultimi.
L’obiettivo di questa tesi è quindi, oltre a evidenziare le criticità e le difformità, quello di proporre elementi di uniformità per tutte le aree riabilitative del cod. 56 che garantiscano l’efficacia del trattamento con la partecipazione di tutte le figure professionali sanitarie, proporre una metodica gestionale che distribuisca in modo equo i carichi di lavoro e favorisca la presa in carico del paziente nella sua globalità e interezza a prescindere dall’area riabilitativa di provenienza.

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