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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06282005-084419


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
Tozzi, Federica
Indirizzo email
federicatozzi@libero.it
URN
etd-06282005-084419
Titolo
Analisi ed ottimizzazione del ciclo delle acque in un impianto di termovalorizzazione di R.S.U.
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA CHIMICA
Relatori
relatore Prof. Petarca, Luigi
relatore Prof. Zanelli, Severino
relatore Prof. Tognotti, Leonardo
Parole chiave
  • ottimizzazione
  • termovalorizzatore
Data inizio appello
21/07/2005
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
21/07/2045
Riassunto
1 INTRODUZIONE


1.1 MOTIVAZIONI DEL LAVORO


La problematica ambientale nell’industria chimica moderna ha assunto, negli ultimi anni, una rilevanza sempre più preponderante, inserendosi nella complessa questione dello “sviluppo sostenibile” . Una corretta gestione degli scarichi e delle emissioni consente agli impianti chimici di interagire con la realtà che li circonda in modo più corretto e equilibrato, garantendo un elevato livello di protezione ambientale.
Il Termovalorizzatore Geofor di Ospedaletto rappresenta un esempio complesso di industria chimica in cui è necessario far fronte ad un approccio integrato della riduzione dell’inquinamento: in questo genere di impianto, infatti, si provvede alla termodistruzione di R.S.U. (Rifiuti Solidi Urbani) , R.O.T ( Rifiuti Ospedalieri Trattati) e Rifiuti Pericolosi; i flussi risultanti sono effluenti gassosi ( fumi al camino), liquidi ( acque reflue) e solidi ( scorie,ceneri e fanghi dall’impianto di trattamento acque). La necessità di contenere le emissioni inquinanti in un impianto di questo tipo, spinge alla ricerca di nuove tecnologie e alla realizzazione di adeguamenti delle unità di processo già esistenti; questa tendenza è mossa soprattutto dall’evoluzione delle normative vigenti in fatto di qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo, che mirano al raggiungimento di elevati standard ambientali.
È in quest’ottica che si inserisce il lavoro di tesi: nel sito del Termovalorizzatore è presente un impianto di depurazione delle acque di processo, il cui funzionamento, in linea teorica, non presenta particolari difficoltà. In realtà, come verrà esposto nei capitoli successivi, anche un impianto di medie dimensioni come questo, presenta delle criticità che si possono collocare a più livelli:impiantistiche e di processo, che possono dipendere sia da condizioni intrinseche al sistema stesso (come per esempio il cattivo funzionamento di un’apparecchiatura), sia da condizioni estrinseche, per le quali si deve risalire a monte del trattamento acque, fino alla linea di trattamento fumi e alla tipologia di rifiuto alimentato al forno. Altre criticità importanti sono quelle gestionali, legate al controllo e ad una corretta conduzione del processo da parte del personale addetto.
L’impianto di depurazione acque, pur continuando a lavorare a regime fin dalla sua messa in opera, ha dato segni, in alcune occasioni, di non essere completamente affidabile in merito al rendimento depurativo, riguardo soprattutto ad un inquinante, il Mercurio. Inoltre, nel tempo, al sistema sono stati aggiunti o tolti alcuni componenti, senza procedere, di conseguenza, all’adeguamento di tutto il resto alle nuove modifiche.
Si è reso necessario quindi intervenire per risolvere questi problemi, soprattutto in vista dell’entrata in vigore di nuove normative più rigorose sulla tutela delle acque.


1.2 SCOPO DEL LAVORO

Lo scopo che ci siamo prefissi è quello di elaborare, come conclusione del lavoro svolto, una serie di interventi (impiantistici, di processo e gestionali), volti a ottimizzare il ciclo delle acque del Termovalorizzatore. L’adattamento di un impianto preesistente richiede di dover rispettare determinati vincoli, dettati dall’equilibrio tra i vari flussi in ingresso e in uscita, dalla disposizione di vasche e apparecchiature, dai loro volumi e da limiti di spazio.
Il punto di partenza è stato la ricostruzione del funzionamento attuale dell’impianto, attraverso il P&I, il raffronto con i tecnici che lo gestiscono e con la verifica sul posto delle informazioni raccolte. Grazie all’istallazione di misuratori di portata, prima assenti, è stato possibile quantificare i volumi di refluo trattati e identificare meglio le correnti presenti. Tramite poi una campagna di campionamenti effettuati su punti strategici dell’impianto, si sono caratterizzati qualitativamente i flussi trattati.
In questo modo si è potuto comprendere e individuare una serie di problematiche che verranno esposte nei capitoli successivi. Nell’elaborazione degli interventi previsti la linea guida seguita è stata quella di ricercare la miglior tecnica possibile, che garantistica all’impianto un funzionamento agevole, facilmente gestibile e soprattutto che dia affidabilità dal punto di vista di sicurezza ambientale.



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