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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06272017-111400


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
LIOI, MARTINA
URN
etd-06272017-111400
Titolo
"Il corpo della donna migrante"
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Famiglietti, Gianluca
Parole chiave
  • diritto dell'immigrazione
  • femminismo giuridico
  • reati culturali
  • genere
  • mutilazioni genitali femminili
  • tratta
  • donne migranti
Data inizio appello
17/07/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
La redazione di questo elaborato prende spunto da alcune riflessioni di carattere generale su aree di specifico interesse politico-giuridico: le discriminazioni di genere ed i diritti dei migranti. Nell’ambito di queste due aree di interesse si è scelto di esaminare il profilo attinente la specifica soggettività della donna migrante con particolare riferimento allo sfruttamento del corpo.
Da tale prospettiva, sono stati studiati i profili giuridici attinenti alle suddette problematiche nonché la legislazione di riferimento.
Il taglio conferito alla elaborazione è esclusivamente “di genere” nel senso che si è inteso ricostruire la soggettività della donna sotto il duplice aspetto dell’essere donna e dell’essere migrante.
Sono molte le questioni di cui è possibile la trattazione, ma la quantità e la qualità delle fonti rinvenute, impone una scelta.
Inoltre, l’esperienza effettuata alla Prefettura di Prato, presso l’Ufficio Immigrazione, ha reso concreto, attraverso l’applicazione di determinati istituti giuridici, lo studio teorico compiuto.
Infatti, il tirocinio formativo svolto ha consentito di conoscere i meccanismi giuridici della gestione dei migranti accolti nei CAS, in modo principale.
La gestione dei migranti nelle strutture di accoglienza, specialmente in quelle riservate alle donne, ha aiutato a maturare una serie di domande e delle conseguenti possibili risposte che sono confluite in questo elaborato.
Nel primo capitolo della tesi, si affronta il tema generale del diritto in ottica di genere, mediante la ricostruzione storica del femminismo giuridico ed il rapporto tra esso e la condizione della donna migrante. Tale correlazione risulta fondamentale perché rappresenta la struttura stessa su cui si basa di tutto l’elaborato.
Nel secondo capitolo, partendo da un’attenta analisi del fenomeno del multiculturalismo e della diversità di risposte che gli Stati hanno fornito alle varie manifestazioni di esso, si passa allo studio di quelli che vengono definiti come “reati culturalmente orientati”.
Dopo la disamina di vari istituti giuridici il focus si concentra su un particolare tipo di reato culturalmente orientato, strettamente connesso con il corpo della donna migrante: la pratica delle mutilazioni genitali femminili.
Tale argomento è affrontato su più livelli normativi, concentrandosi, nello specifico sulla normativa italiana, alla luce anche della normativa di alcuni Stati esteri.
L’analisi di tale fattispecie ha dato spunto ad alcune riflessioni relative all’accesso alla salute da parte delle donne migranti, analizzando non solo il diritto alla salute come costituzionalmente garantito, ma enucleando gli strumenti fattuali che sono posti in essere dall’ordinamento italiano, come ad esempio i consultori familiari.
Nel terzo capitolo della tesi viene analizzato nel dettaglio la fattispecie della tratta di esseri umani.
Anche in questo caso la scelta di trattare questo tema deriva dalla stretta correlazione tra la donna migrante e lo sfruttamento del corpo di essa.
L’elaborazione risulta arricchita dalle esperienze fatte presso alcune cooperative afferenti al sistema anti-tratta attivo nella Regione Toscana.

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