Tesi etd-06272016-121622 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
ORLANDI, FEDERICA
URN
etd-06272016-121622
Titolo
La funzione manuale nello sviluppo tipico e atipico. Presupposti per il trattamento riabilitativo nella disprassia evolutiva.
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Rossi, Bruno
correlatore Bonfiglio, Luca
correlatore Bonfiglio, Luca
Parole chiave
- dcd
- developmental coordination disorder
- disprassia
- neuroriabilitazione
- riabilitazione
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
La disprassia evolutiva è definibile come un disturbo del movimento intenzionale destinato ad uno scopo e, più precisamente, come un’alterata acquisizione degli schemi di movimento appresi in funzione di un determinato risultato. Essa si realizza in assenza di patologie neurologiche, cognitive o relazionali. Tuttavia, aspetti disprassici possono essere presenti in bambini affetti da PCI, da autismo e da disturbi specifici dell’apprendimento. L’eziologia di tale disturbo è tuttora sconosciuta e sembrerebbe essere ascrivibile ad un’alterazione dei processi di maturazione del sistema nervoso centrale occorsa in epoca prenatale, perinatale o neonatale. Secondo il modello interpretativo della riabilitazione neuro cognitiva, la disprassia evolutiva è legata a disturbi di costruzione e utilizzazione di quelle operazioni cognitive (che si realizzano per mezzo dell’elaborazione delle informazioni visive, somestesiche e linguistiche) necessarie alla pianificazione dell’azione e alla sua verifica. L’intervento riabilitativo assume un ruolo fondamentale nei bambini affetti da tale disturbo, perché quest’ultimo può interferire in maniera sostanziale con le attività scolastiche e di vita quotidiana. La finalità del presente studio, quindi, è quella di sviluppare un protocollo di rapida e semplice somministrazione che consenta di valutare le abilità prassiche in età evolutiva allo scopo di permettere la stesura di un progetto riabilitativo mirato a recuperare quelle abilità che risultano compromesse Abbiamo reclutato 44 bambini con sviluppo prassico tipico, nella fascia d’età compresa tra i 3 e i 6 anni, ai quali è stato somministrato il protocollo di valutazione oggetto dello studio. Tale protocollo è suddiviso in 6 parti, ciascuna delle quali relativa ad una modalità prassica e composta da subtests che ne valutano alcuni aspetti specifici: modalità imitazione (prassie espressive e gesto transitivo), modalità visiva e visuo-tattile (gesto transitivo), modalità verbale (prassie espressive e gesto transitivo), modalità somestesica e cinestesica (riconoscimento di posizione, identificazione e localizzazione tattile, riconoscimento di traiettorie), pianificazione del movimento (pianificazione dell’azione), riconoscimento gestuale (riconoscimento di gesto su foto, riconoscimento di gesto su terza persona). In totale il protocollo prevede la somministrazione di 17 item. Dall’analisi dei dati si può osservare un chiaro andamento evolutivo nell’acquisizione delle abilità prassiche, con una riduzione progressiva del numero degli errori commessi all’aumentare dell’età dei bambini. Pur trattandosi di uno studio preliminare ed essendo dunque necessario un ampliamento del campione, i presenti dati suggeriscono l’affidabilità del protocollo nel valutare le abilità prassiche dei bambini in età prescolare. Tale protocollo, pertanto, potrebbe essere impiegato nella valutazione di bambini con disturbi prassici con lo scopo di ottenere informazioni utili alla stesura di un progetto riabilitativo personalizzato: restituisce, infatti, non solo informazioni di carattere quantitativo (un punteggio totale e un punteggio parziale per ciascuna modalità prassica), ma anche informazioni di carattere qualitativo (per es., il tipo di errore commesso dal bambino), potenzialmente utilizzabili dall’equipe riabilitativa per orientare l’intervento verso le abilità prassiche più compromesse.
File
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Tesi_Fed...landi.pdf | 1.26 Mb |
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