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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06252016-074306


Tipo di tesi
Tesi di dottorato di ricerca
Autore
ANCILLOTTI, DANIELE
URN
etd-06252016-074306
Titolo
Caratterizzazione delle cellule B in pazienti con immunodeficienza comune variabile.
Settore scientifico disciplinare
MED/15
Corso di studi
SCIENZE CLINICHE E TRASLAZIONALI
Relatori
tutor Prof.ssa Migliorini, Paola
Parole chiave
  • patologie autoimmuni
  • linfociti B
  • autoimmunità
  • Immunodeficienza comune variabile
Data inizio appello
19/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'immunodeficienza comune varibile (IDCV) è una patologia a carico del sistema immunitario che si caratterizza principalmente per un deficit di produzione di immunoglobuline da parte dei linfociti B, ma possono coesistere alterazioni delle cellule T e di altri compartimenti del sistema immunitario. Il numero delle cellule B può essere ridotto mentre può essere aumentato in quei pazienti che presentano linfoproliferazione e manifestazioni autoimmuni.
I livelli di cellule T nei pazientii senza trattamento possono presentare l'inversione del rapporto CD4/CD8 dovuto a decremento delle cellule CD4+ mentre i livelli di CD8+ restano normali nella maggior parte dei pazienti.
La produzione di citochine e i markers di attivazione è stato osservato che i linfociti T presentano un elevato stato di attivazione legato ad un aumento di turnover apoptosi dei linfociti CD4+.
Queste alterazioni comportano una maggiore suscettibilità alle infezioni dei soggetti colpiti e a manifestazioni autoimmuni.
Lo scopo di questo lavoro di tesi consiste nella caratterizzazione di cellule B del sangue di pazienti con IDCV.
L'analisi fenotipica dei linfociti circolanti è stata eseguita mediante citofluorimetro Becton Dickinson FACSAria. La purificazione delle cellule mononucleate da sangue periferico (PBMC) è stata eseguita mediante centrifugazione su gradiente di densità (metodo Ficoll-Histopaque 1.077.
). La funzionalità dei linfociti T è stata studiata mediante la valutazione della produzione di citochine in seguito a diversi stimoli ( Nessun stimolo, Fitoemoagglutinina (PHA), o Pansorbin-StaphA) e a tempi diversi. Incubati a 37°C e CO2 5% . Sul surnatante di coltura è stata eseguita la valutazione della produzione di citochine mediante metodo ELISA.
La valutazione della funzionalità dei linfociti B e lo studio della memoria B, è stata eseguita valutando la produzione di anticorpi e utoanticorpi. Per fare cio i PBMC derivati dai soggetti con IDCV, malattie autoimmuni (Lupus eritematoso sistemico e Artrite reumatoide) e soggetti sani sono stati incubati in presenza e assenza di stimoli (CpG e IL2 o CpG ,Pansorbin-StaphA e PokeweedMitogen). Incubati a 37°C e CO2 5% . Sui surnatanti di coltura è stata eseguita la ricerca di anticorpi diretti verso antigeni vacciali e autoantigeni nel caso dei pazienti con malattie autoimmuni, mentre nel caso di pazienti con IDCV è stata valutata la produzione di IgG totali e IgG dirette verso antigeni influenzali.
Dai nostri esperimenti è emerso che per quanto riguarda l'analisi fenotipica non sono state osservate differenze statisticamente significative nelle diverse sottopopolazioni T, mentre per quanto riguarda l'analisi funzionale è emerso che sussistono differenze tra la produzione di citochine a tempi diversi in seguito a diversi stimoli ( Fitoemoagglutinina PHA, o Pansorbin-StaphA) tra soggetti sani e pazienti affetti da IDCV.
Riguardo le cellule B dai nostri esperimenti si osserva che esiste una differenza statisticamente significativa tra i soggetti affetti da IDCV e i controlli sani. Tale differenza si mantiene nel caso del numero dei linfociti B della zona marginale, linfociti B di memoria e plasmablasti.

Per quanto riguarda la funzionalità B si sono evidenziate differenze notevoli tra i pazienti IDCV e i controlli sani mostrando una riduzione di produzione di anticorpi da parte dei primi in seguito a stimolo con CpG, IL-2. Nei pazienti con Artrite reumatoide mostrano eterogeneità per quanto riguarda la presenza di cellule di memoria per autoantigeni mentre nel Lupus si osserva una frequenza più alta di cellule di memoria per autoantigeni.
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