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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06232014-114504


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
MICHELI, MASSIMO
URN
etd-06232014-114504
Titolo
Epidemiologia e terapia dello stroke cardioembolico in pazienti affetti da fibrillazione atriale
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
MEDICINA D'EMERGENZA-URGENZA
Relatori
relatore Prof. Carmassi, Franco
Parole chiave
  • fibrillazione atriale
  • ictus
Data inizio appello
09/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
1.INTRODUZIONE
La fibrillazione atriale (FA) è la forma più comune di aritmia cardiaca ed è una tachiaritmia ad origine sopraventricolare caratterizzata da un’attivazione atriale caotica che determina una perdita della funzione meccanica atriale stessa. La FA avviene poichè segnali elettrici rapidi e caotici provocano una contrazione irregolare e inefficiente dal punto di vista emodinamico degli atri.
Nella FA, il cuore non si contrae con la normale efficienza con la quale dovrebbe. Questo può provocare un flusso turbolento all’interno delle due camere cardiache superiori con conseguente formazione di coaguli. Questi coaguli di sangue si possono spostarsi e, seguendo la circolazione arteriosa, possono avanzare fino al cervello, andando ad ostruire un’arteria cerebrale ristretta, interrompendo così il flusso sanguigno e provocando un ictus ischemico. La letteratura suggerisce che più del 90% dei coaguli di sangue responsabili di ictus nei pazienti affetti da FA viene generato in una sacca nella parte sinistra del cuore, l’auricola atriale sinistra (LAA).
La FA può essere di breve durata, con sintomi che si manifestano temporaneamente, o addirittura asintomatica ed è possibile che un episodio di FA si risolva senza alcun intervento. Tuttavia, questa patologia può essere persistente e necessitare di trattamento; talvolta è permanente e farmaci o altri trattamenti non possono ripristinare un ritmo cardiaco normale, limitandosi solo al controllo della frequenza cardiaca.
I fattori di rischio per la FA includono: stress emodinamico (scompenso cardiaco o ipertensione), ischemia atriale, infiammazione, cause respiratorie non cardiovascolari, uso di alcool e sostanze stupefacenti, disturbi endocrini (diabete), disturbi neurologici, fattori genetici ed età avanzata.
Le attuali stime della prevalenza di FA nei paesi sviluppati è approssimativamente del 0,9-2,5% della popolazione generale (nei paesi europei i soggetti affetti da FA sono quasi 12 milioni), con un’incidenza del 0,2-0,34% (in Europa ci sono 1-1,7 milioni di nuovi casi per anno). L’età media è in costante accrescimento e attualmente la fascia di età maggiormente colpita è quella tra i 75-85 anni; la prevalenza nel sesso maschile è dell’ 1,1%, mentre nelle donne è dello 0,9%. Nella popolazione generale, il rischio di sviluppare almeno un episodio di FA dopo i 45 anni di età è del 25% circa.
Lo stimato aumento della prevalenza della FA è legata soprattutto all’invecchiamento rapido della popolazione con considerevole aumento delle persone anziane, popolazione a maggior rischio di sviluppare una FA, alla crescita demografica e all’aumento della sopravvivenza di soggetti affetti da patologie più strettamente associate alla FA, come l’ipertensione arteriosa, malattia coronarica e l’insufficienza cardiaca ( in tale situazione viene a mancare il 15-20% della sistole, attribuibile al contributo atriale).
La diminuzione della qualità della vita, il rischio di malattie tromboemboliche, di scompenso cardiaco e della mortalità influenzano in modo significativo la prognosi.
L’incidenza annuale di complicanze tromboemboliche nei soggetti affetti da FA è del 4,5%, rispetto allo 0,2-1,4% del resto della popolazione.
Questa aritmia quindi è associata ad un rischio di stroke quattro volte superiore alla popolazione sana e a un’incidenza di scompenso cardiaco e mortalità tre volte superiore alla norma. Nello stroke, la prevalenza della FA è del 18-31%.
Anche l’ospedalizzazione per FA è molto comune. Tale aritmia è la patologia cardiovascolare più comune nella società moderna e i suoi aspetti medici, sociali ed economici sono in costante crescita e lo saranno nei decenni a venire.

Lo stroke è la complicanza più comune della FA ed è una patologia caratterizzata dall’occlusione arteriosa di un vaso cerebrale che determina l’interruzione permanente o transitoria del flusso ematico a valle del vaso stesso, comportando necrosi del tessuto cerebrale e ischemia parenchimale. Le conseguenze possono variare, da asintomatiche ad una invalidità permanente, a seconda del vaso interessato e dell’estensione dell’area ischemica.
Tenendo conto dell’impatto sociale ed economico di tale patologia, è opportuno attuare delle misure profilattiche nei soggetti affetti da FA.
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