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L’obiettivo principale di un bilancio sociale è “rendere conto” dell’attività svolta da un’organizzazione agli interlocutori che, a vario titolo, sono interessati alle vicissitudini aziendali. Infatti, ogni organizzazione, profit o non profit, assume sempre precise responsabilità verso tutta la gente coinvolta, anche solo indirettamente, dalla propria azione. Questo importante documento ha avuto una notevole diffusione presso le aziende private e, da un decennio circa, rappresenta anche lo strumento utilizzato dalle amministrazioni pubbliche per avviare e consolidare un percorso comunicativo ed un punto di contatto con i propri stakeholder, ovvero i cittadini e le varie categorie a cui essi appartengono. Rendere conto alla comunità è più che mai importante in un’amministrazione pubblica rispetto ad un’impresa privata, poiché la “socialità” dovrebbe essere incorporata nella mission stessa dell’ente e dovrebbe essere un carattere nativo e non additivo. Tuttavia, molti documenti presentati dagli enti pubblici non rientrano nella classificazione di bilancio sociale, poiché carenti di molti elementi e caratteristiche che fanno sì che il documento possa essere definito tale. Il presente elaborato si propone lo scopo di indicare in che modo un ente pubblico dovrebbe redigere il proprio bilancio sociale e, nello specifico, presenta il caso dell’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale.