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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06222016-101849


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
CIABOTTI, ANNALISA
URN
etd-06222016-101849
Titolo
La Risonanza Magnetica 3T nell'otosclerosi con interessamento cocleare
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
OTORINOLARINGOIATRIA
Relatori
relatore Prof. Berrettini, Stefano
Parole chiave
  • risonanza magnetica
  • otosclerosi
  • 3D FLAIR
Data inizio appello
14/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Introduzione. L'otosclerosi consiste in un'osteodistrofia del labirinto osseo e rappresenta il più comune disordine osseo primitivo della rocca petrosa. Sebbene la diagnosi sia agilmente formulabile sulla base di elementi clinico-anamnesitici e audiologici, la conferma e la caratterizzazione radiologica della malattia rivestono un ruolo importante nel percorso diagnostico e terapeutico, specialmente nella forma retrofenestrale. Accanto alla HRCT delle rocche petrose, considerata metodica gold standard per lo studio dell'otosclerosi, la RM è in grado di fornire informazioni importanti sull'attività di malattia e sull'entità del danno cocleare a essa dovuto, causa della componente neurosensoriale della ipoacusia nelle forme miste e gravi/profonde.
Materiali e Metodi. Sono stati arruolati nello studio 38 pazienti otosclerotici, in diversi stadi di malattia, valutati presso la U.O. Otorinolaringoiatria- Audiologia e Foniatria del Ospedale Cisanello di Pisa mediante raccolta anamnestica, audiometria tonale e precedente studio imaging tomografico (HRCT). Tutti i pazienti hanno eseguito RM 3 T encefalo/rocche petrose +/- Gd presso la Fondazione G. Monasterio di Pisa, con studio delle sequenze 3D FLAIR . I risultati sono stati suddivisi in base alla presenza/assenza di iperintensità endococleare prima e dopo somminstrazione di mezzo di contrasto, configurando 3 possibili Pattern 3D FLAIR (Pattern 0 = nessun segnale endococleare; Pattern 1 = iperintensità endococleare basale senza enhancement post contrastografico; Pattern 2 = iperintensità endococleare basale con enhancement postcontrastografico). I dati radiologici sono stati correlati statisticamente con le caratteristiche clinico audiologiche dei pazienti.
Risultati. I pattern 3D FLAIR rilevati hanno mostrato una distribuzione significativamente diversa nei 3 sottogruppi di pazienti, stabiliti in base al tipo di ipoacusia riscontrata (trasmissiva, mista e profonda). Se nelle forme trasmissive abbiamo riscontrato il 100% di Pattern 0, nelle forme miste il Pattern prevalente è stato l'1 (57.1%), nelle forme gravi il 2 (62.5%). Abbiamo inoltre rilevato correlazioni statisticamente significative tra il pattern 3D FLAIR e il tipo di ipoacusia, la durata di malattia, il sesso del paziente e PTA della VO.
Discussione e conclusioni. L'aumentato segnale endococleare nelle sequenze 3D FLAIR ha mostrato una correlazione lineare con l'entità della componente neurosensoriale della ipoacusia, spingendoci a formulare un'ipotesi patogenetica infiammatoria alla base di quest'ultima, di intensità crescente, fino alla rottura della barriera ematolabirintica. In questo senso, le sequenze 3D FLAIR potrebbero rappresentare un elemento prognostico e un utile indicatore nella selezione del paziente potenzialmente passibile di terapia medica.
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