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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06222012-145550


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
PENSABENE, LAURA
URN
etd-06222012-145550
Titolo
Farmacoterapia nella schizofrenia resistente
Dipartimento
MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Mauri, Mauro
Parole chiave
  • antipsicotici
  • clozapina
  • augmentation
Data inizio appello
24/07/2012
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
24/07/2052
Riassunto
La schizofrenia resistente al trattamento rappresenta una realtà clinica relativamente comune, anche se la sua stessa definizione è stata oggetto di molti dibattiti in letteratura. Kane per primo, nel 1988, ha introdotto criteri diagnostici molto rigorosi, ma ne sono stati proposti in seguito aggiornamenti ed ampliamenti. Inoltre il termine “resistenza” viene spesso confuso col termine “cronicità”: in questo modo questo quadro clinico, caratterizzato da peculiari aspetti di gravità, viene erroneamente fatto rientrare nel comune decorso cronico della schizofrenia.
D’altra parte la difficoltà di una precisa definizione della schizofrenia resistente si colloca nell’ambito della complessità e dell’eterogeneità della schizofrenia stessa, sia per quanto riguarda l’eziopatogenesi che per quanto riguarda la sintomatologia ed il decorso.
In base ai dati della letteratura il trattamento più efficace per le forme resistenti è risultato la clozapina, antipsicotico di seconda generazione, che ha dimostrato una superiorità terapeutica rispetto agli antipsicotici di prima generazione.
Tuttavia, nella pratica clinica numerosi pazienti psicotici sono resistenti anche al trattamento con clozapina, si parla in questo caso di “ultraresistenza”.
Il trattamento di questi pazienti rappresenta una sfida per il clinico: la letteratura tratta ampiamente il problema dell’utilizzo di una combinazione di due antipsicotici, vengono riportati numerosi case reports e studi non controllati, ma gli studi controllati in doppio cieco sono ancora relativamente pochi. Lo scopo di questa tesi è quello di confrontare gli studi presenti in letteratura da cui raccogliere informazioni riguardo il grado di sicurezza ed efficacia della combinazione farmacologica tra antipsicotici e di riportare la nostra esperienza clinica sul trattamento combinato tra clozapina e ziprasidone in pazienti dello spettro psicotico ricoverati presso i reparti di degenza dell’Unità di Psichiatria del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Pisa.

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