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Il lavoro si propone l'obiettivo di indagare, attraverso la figura di Marianna Candidi Dionigi, la temperie culturale primo-ottocentesca nel campo dell'antiquaria e dell'archeologia. La nobildonna romana viene ad inserirsi nel febbrile dibattito europeo circa l'origine delle mura poligonali, e con il suo originale contributo si confronta con studiosi di fama internazionale quali il Petit-Radel; il Dodwell; il Middleton. Fondamentale è l'assunto che le caratteristiche precipue degli studi antiquari si arricchiscono di una componente spiccatamente letteraria, che accompagna sempre la struttura del lavoro della Dionigi, che resta di saldo impianto scientifico. Ella è pura espressione del suo tempo, sospeso tra ragione e sentimento; forma e immagine; scienza e poesia.