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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06212007-125424


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Nieddu, Maria Antonietta
Indirizzo email
mari.nieddu@libero.it
URN
etd-06212007-125424
Titolo
Riqualificazione dell'edificio sito in via Carlo Alberto n°5, Sassari
Dipartimento
INGEGNERIA
Corso di studi
INGEGNERIA EDILE - ARCHITETTURA
Relatori
Relatore Croce, Pietro
Relatore Prof. Taddei, Domenico
Parole chiave
  • edificio
  • riqualificazione
  • sassari
Data inizio appello
09/07/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
09/07/2047
Riassunto
Lo scopo della presente tesi è quello di affrontare il problema della riqualificazione dell’edificio sito in via Carlo Alberto n.5, a Sassari, destinato al settore terziario e residenziale.
Oltre alla considerazione delle richieste e dei particolari termini dell’intervento, che verranno ampiamente esposti nelle tre sezioni in cui è stato articolato il lavoro, mi è sembrato doveroso fondare su solide basi l’intero iter progettuale e per questo partire da riferimenti che sono storicamente considerati come caposaldi nella concezione di un manufatto architettonico: i ben noti tre parametri vitruviani di firmitas, utilitas e venustas, utilizzati a definizione di come deve essere o dovrebbe essere una costruzione. Nel De Architettura si legge: "…Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza. Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza avarizia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all'uso; bellezza, infine quando l'aspetto dell'opera sarà piacevole per l'armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l'avveduto calcolo delle simmetrie…".
Si è cercato dunque di tenere sempre presenti, nell’intero percorso, le tre componenti suddette che, nonostante siano state definite oltre duemila anni fa, si configurano ancora come concetti chiave e per l’essenzialità, la pragmaticità, l’onnicomprensività con cui sono state concepite, danno spazio ad un modo estremamente interessante di rapportarsi a qualsiasi tipo di questione: con le dovute attualizzazioni, possono essere facilmente integrate in un dialogo che intreccia armonicamente, nei momenti salienti della progettazione, la struttura dei contenuti e quella linguistica, l’essenza e la comunicabilità dell’opera.
Implicito nei concetti esposti è anche il tentativo di non trascurare nessun aspetto o necessità, d’integrare ogni decisione nel rispetto della memoria storica, dei contenuti richiesti, sociali, culturali, estetici, tecnologici, economici, superando le reciproche incompatibilità, servendosi del bagaglio delle immagini e dei ricordi più vivi, o di alcune semplici regole di geometria. Si prospetta dunque un continuo alternarsi di operazioni estremamente razionali, nell’assemblaggio di tutte le conoscenze ed i dati acquisiti, e di passaggi irrazionali, nel libero fluire dei ricordi, delle sensazioni, la predilezione di motivi, forme, indirizzi compositivi fondamentali.
Nel caso particolare, i primi passi hanno riguardato l’analisi accurata del luogo, la città di Sassari, e del contesto più immediato, l’isolato dell’edificio oggetto dello studio; si è proceduto con la collocazione dell’argomento all’interno dei temi ampi e fortemente dibattuti, che costituiscono la giusta premessa per una proposta così delicata e meditata; il tutto per poter dar vita alle operazioni fondamentali dell’iter progettuale: la formulazione del modello ideologico, dello schema organizzativo-funzionale, la definizione delle membrature architettoniche e la concretizzazione tecnica dello spazio.
La soluzione finale si presenta indubbiamente come il frutto di personali ma largamente documentate deduzioni e rappresenta la conclusione di un logico e sofferto cammino progettuale che ha tentato di recuperare l’intimo significato del manufatto e del contesto che l’ha ospitato, per rivisitarlo nel nuovo edificio con accezioni più o meno evidenti, con richiami studiati ed attualizzati, talvolta con una ventata d’innovazione portata dal presente.
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