ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06202016-111214


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
IANNIELLI, ANTONELLA
URN
etd-06202016-111214
Titolo
Cardiotossicità da chemioterapici: da un'ipotesi ad una verifica.
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
MALATTIE DELL'APPARATO CARDIOVASCOLARE
Relatori
relatore Prof. Marzilli, Mario
correlatore Prof. Di Bello, Vitantonio
Parole chiave
  • troponina
  • trimetazidina
  • chemioterapici
  • GLS
  • cardiotossicità
  • carcinoma della mammella
Data inizio appello
06/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
L’utilizzo delle antracicline in associazione delle nuove terapie biologiche (trastuzumab) ha determinato un aumento della sopravvivenza nelle pazienti affette da carcinoma della mammella con iperespressione del recettore Her2+. Purtroppo,però, l’utilizzo di questi farmaci si è associato ad un elevato tasso di complicanze cardiovascolari che, secondo dati la letteratura, raggiunge il 25%.
La principale complicanza della cardiotossicità da chemioterapici è la disfunzione ventricolare sinistra subclinica o sintomatica che può verificarsi anche a distanza dal trattamento stesso.
L'ecocardiografia bidimensionale rimane il gold-standard per la diagnosi di cardiotossicità attraverso il monitoraggio della frazione di eiezione ventricolare sinistra (LVEF).
Tuttavia, recenti studi dimostrano che l’alterazione degli indici di deformazione miocardica come il global longitudinal strain (GLS), valutato mediante metodiche ecocardiografiche avanzate (2d-speckle tracking), e dei biomarkers come la Troponina, precedano la disfunzione ventricolare sinistra. Il loro monitoraggio e’ dunque essenziale durante e dopo le terapie oncologiche per il rilievo precoce della cardiotossicità e del danno cardiaco subclinico. Nel Dipartimento Cardiotoracico di Pisa è attualmente in corso uno studio su una popolazione di pazienti affette da carcinoma della mammella e sottoposte a chemioterapia con antracicline e trastuzumab, i cui risultati preliminari confermano il ruolo predittivo del GLS e della Troponina nei confronti della cardiotossicità .
Oltre alla diagnosi precoce, riveste un importanza fondamentale la prevenzione della tossicità cardiaca.
E’ stata pertanto formulata un’ ipotesi di lavoro partendo dalla fisiopatologia del danno cardiaco da chemioterapici. Esso origina da una disfunzione mitocondriale, con conseguente interferenza con la produzione di fosfati ad elevata energia, e sfocia in danno metabolico e quindi funzionale.
Secondo la nostra ipotesi la trimetazidina, farmaco con un’azione metabolica utilizzato nella cardiopatia ischemica, preservando il metabolismo cellulare e dunque la produzione di ATP intracellulare a livello miocardico, potrebbe prevenire l’insorgenza della cardiotossicità da chemioterapici.
E’ stato, pertanto, presentato ed approvato dal Comitato Etico Locale un protocollo di ricerca disegnato per valutare l’effetto protettivo della trimetazidina in pazienti con carcinoma della mammella con positività del recettore HER2, già sottoposte ad intervento senologico, e candidate a ricevere un trattamento chemioterapico standard a base di antracicline, taxani e trastuzumab.
Lo studio in questione e’ uno studio clinico pilota, di fase II, prospettico, in aperto, randomizzato (1:1) con gruppo di controllo. Saranno arruolate pazienti afferenti alla UO di Senologia di Pisa e randomizzate al braccio di trattamento con trimetazidina (posologia di 20 mg x3/die) o al braccio senza trattamento con trimetazidina.
Le valutazioni di efficacia saranno effettuate mediante ecocardiogrammi seriati (con le metodiche standard ed avanzate quali 2D-speckle tracking) in cui saranno valutati oltre alla LVEF anche gli indici di deformazione miocardica (GLS) e prelievi ematici per il dosaggio dei markers bioumorali: troponinaT e peptidi natriuretici di tipo BNP e NT-proBNP.
Endpoint primari saranno la frequenza assoluta e relativa di soggetti che presentano insorgenza di cardiotossicità durante i 24 mesi di follow-up (Cardiac Review and Evaluation Committee of Trastuzumab-associated cardiotoxicity) in base al decremento della LVEF (frazione di eiezione ventricolare sinistra) ed il tasso di cardiotossicità a 24 mesi.
Gli endpoint secondari saranno la frequenza assoluta e relativa di cardiotossicità precoce durante i 24 mesi di follow-up, valutata mediante il parametro global longitudinal strain (GLS) e il tasso di cardiotossicità precoce a 24 mesi. Endpoint esplorativi saranno invece la variazione della Troponina T, la variazione del BNP, la variazione del GLS rispetto al valore basale e la variazione della frazione di eiezione ventricolare sinistra.
File