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Tesi etd-06192014-181427


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
BERTINI, JACOPO
URN
etd-06192014-181427
Titolo
Compagnie militari private e contractors nel diritto internazionale
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marinai, Simone
Parole chiave
  • diritto internazionale
  • mercenari
  • compagnie militari private
  • contractors
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Negli ultimi decenni numerosi Stati hanno intrapreso politiche volte a favorire la privatizzazione di alcuni settori sperimentando un progressivo indebolimento del tradizionale monopolio statale. Tra le varie componenti interessate, a partire dalla fine della Guerra Fredda, anche il settore militare, e più in generale l’uso della forza, ha subito un forte cambiamento. In un contesto in cui i conflitti diventano asimmetrici, gli eserciti vengono ridimensionati e viene abolita la tradizionale coscrizione obbligatoria, a sorgere e proliferare sono le compagnie militari private. Le compagnie militari private sono imprese orientate al profitto che propongono sul mercato i propri servizi di natura militare e di sicurezza, ponendosi su un piano alternativo rispetto agli eserciti regolari degli Stati. Se da un lato la loro nascita è imputabile alla particolare situazione geopolitica che ha coinvolto non solo gli eserciti, ma anche quei Paesi satellite improvvisamente rimasti senza aiuti delle superpotenze, la proliferazione di queste imprese è strettamente connessa ai benefici derivanti dalla natura dei servizi offerti. I contractors vengono impiegati in operazioni militari chirurgiche e di breve durata, non interferiscono con il consenso politico mediatico come invece accade per gli eserciti regolari; la perdita di un giovane soldato è sempre occasione di dibattiti, nei migliori casi, di polemiche e di proteste sulla opportunità di partecipare ad un conflitto, un contractor non riceve funerali di Stato. L’impiego di contractors può rivelarsi vantaggioso da un punto di vista economico legato alla durata breve delle prestazioni; un aspetto controverso e che merita quantomeno una iniziale attenzione è quello legato all’impiego di contractors da parte di altre società, le quali operano in situazioni di rischio, in Paesi ricchi di risorse naturali, ma privi di governi in grado di controllare la totalità del territorio; non è da escludere che queste compagnie militari divengano l’espressione militare degli interessi economici dei grandi gruppi economici mondiali. Non va però dimenticato che le prestazioni belliche di natura privata risalgono a ben prima della fine della Guerra Fredda, anzi, vi sono tracce storiche risalenti all’Epoca Antica a testimoniare che quello del combattente per denaro è uno dei mestieri più antichi del mondo. Nel primo capitolo esaminerò l’evoluzione storico-giuridica del mercenarismo, tentando di mettere in luce gli aspetti più rilevanti del fenomeno. L’andamento delle guerre, degli equilibri politici e sociali sono stati spesso influenzati dalla presenza o assenza dei mercenari, a partire dal Medioevo fino al Rinascimento, dalle guerre di corsa fino al periodo Napoleonico, senza dimenticare il ruolo delle Compagnie delle Indie orientali e occidentali. La nascita dello Stato moderno deriva anche dalla creazione di un esercito nazionale regolare che ha dovuto inizialmente fare i conti con i mercenari al servizio dei feudatari. Fino ad arrivare al XX secolo in cui gli equilibri mondiali erano nelle mani delle due superpotenze ed esplodevano le prime guerre di indipendenza dal colonialismo. Il secondo capitolo si concentrerà sugli aspetti giuridici e giurisprudenziali; si vedrà che la nozione di mercenario così come individuata dalle Convenzioni internazionali non combacia perfettamente con quella del contractor. In particolare l’esame delle norme convenzionali contro il mercenarismo farà emergere la loro inidoneità a regolare il fenomeno dei contractors, diverso sul piano formale e sostanziale. I casi giurisprudenziali a comprendere che l’eterogeneità di norme comporta uno sforzo, spesso vano, da parte degli operatori del diritto nel risolvere le controversie sui fatti inerenti le attività poste in essere dai contractors. Le compagnie militari private, operando in un contesto globale, sfuggono spesso e volentieri alle maglie costruite dal diritto internazionale anche perché, per il momento, gli Stati intendono affrontare la questione restando ancorati alle proprie legislazioni nazionali. Verrà inoltre dato spazio alle norme di soft law, cercando di comprendere quali aspetti possono risultare utili ai fini dello sviluppo di un quadro regolamentare su scala internazionale. Si prenderanno in esame i tentativi di codificazione posti in essere dalle Nazioni Unite e dal Consiglio d’Europa negli anni recenti che si pongono l’obiettivo di colmare i vuoti normativi presenti nel diritto internazionale.
Nel capitolo terzo si farà riferimento ad uno dei settori in cui maggiormente il fenomeno dei contractors ha trovato applicazione pratica: la lotta alla pirateria marittima, fenomeno che da qualche anno sta riemergendo pericolosamente, mettendo a rischio i traffici commerciali lungo la costa orientale dell’Africa. Da ultimo verrà presa in considerazione la legislazione nazionale italiana nei confronti dei mercenari e di riflesso sui contractors, grazie all’esame di un caso giurisprudenziale risalente al 2004 e, sempre con riferimento all’impiego dei contractors nella lotta alla pirateria, verrà esaminata la nuova normativa introdotta nel 2013.
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