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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06182019-194627


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
MARCOZZI, SILVIA
URN
etd-06182019-194627
Titolo
Le coeur à rire et à pleurer di Maryse Condé: tra oralità e creolo. Una proposta di traduzione.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUISTICA E TRADUZIONE
Relatori
relatore Prof.ssa Sommovigo, Barbara
correlatore Dott.ssa Cetro, Rosa
Parole chiave
  • guadalupa
  • traduzione
  • Maryse Condé
  • creolo
  • francofono
  • francese
  • italiano
Data inizio appello
08/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/07/2089
Riassunto
La presente tesi consiste nella traduzione, accompagnata da un commento traduttologico, di Le coeur à rire et à pleurer di Maryse Condé, autrice contemporanea della Guadalupa. Il testo, edito da Laffont nel 1999, è un insieme di racconti in cui la Condé ripercorre in prima persona la sua infanzia. L’obiettivo non è tanto fare una narrazione a posteriori per non perderne il ricordo, quanto scrivere per non dimenticare di aver acquisito, crescendo, una consapevolezza che ha fatto di lei una persona nuova. Nei racconti sono rappresentate scene di vita quotidiana, relazioni familiari, impressioni, il tutto secondo una linea cronologica che vede la protagonista bambina, adolescente, poi adulta. L’excursus permette di creare rimandi ad argomenti quali la tratta degli schiavi, la colonizzazione, il sentimento di inferiorità provato nei confronti dei francesi, così come la considerazione del diverso da parte di questi ultimi.
Da un punto di vista linguistico la traduzione è interessante nei passaggi di oralità e di creolo. Benché appaia scritto in francese infatti il testo presenta delle sfumature creole che immergono il lettore nel linguaggio e conseguentemente nell’atmosfera della Guadalupa dagli anni Quaranta in poi. La brevità dei racconti non è indice di una scrittura semplice, anzi ogni ricordo è assolutamente denso linguisticamente, motivo per cui la traduzione non è né immediata né scontata.
In questo lavoro di tesi si è cercato di salvaguardare le volontà stilistiche dell’autrice, attraverso diverse strategie di traduzione, ma qualsiasi scelta ha reso difficilmente giustizia alla scrittura originale del testo.

This thesis consists in the translation, and its translatological commentary, of Le coeur à rire et à pleurer by Maryse Condé, contemporary author of Guadeloupe. The text, published by Laffont in 1999, is a set of short stories in which Condé traces her childhood in first person. Her goal is not a narration not to lose the memory, but writing in order not to forget to have acquired, growing up, an awareness that changed her into a new person. Stories represent scenes of everyday life, family relationships, impressions, following a chronological line in which the protagonist is first seen as a child, then adolescent and finally adult. The excursus allows to create references to topics such as the slave trade, colonization, the feeling of inferiority towards the French, as well as these latter’s consideration of the diversity.
From a linguistic point of view the translation is interesting in the passages of orality and Creole. Although the text appears to be written in French, it presents Creole nuances that immerse the reader into the language and consequently in the atmosphere of Guadeloupe from the Forties onwards. The brevity of the stories is not indicative of a simple writing, rather every memory is linguistically dense, which is why the translation is neither immediate nor taken for granted.
In this thesis, I tried to safeguard the author’s style through different translation strategies, but any choice hardly did justice to the original writing of the text.

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