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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06182019-123938


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
FALBO, ROBERTO
URN
etd-06182019-123938
Titolo
Immaginare l'Ade. Studi sull'oltretomba nell'''Iliade''
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Tulli, Mauro
correlatore Dott. De Sanctis, Dino
Parole chiave
  • Oltretomba
  • Ade
  • Omero
  • poesia
  • Weltbild poetico
  • aldilà
  • catabasi
  • mito
Data inizio appello
08/07/2019
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
08/07/2089
Riassunto
Lo studio ha per oggetto le descrizioni dell'oltretomba nell'Iliade di Omero, modello fondamentale e imprescindibile per tutte le rielaborazioni letterarie successive sull'immaginario legato all'aldilà.

La ricerca è divisa in sette capitoli, dei quali i primi due (parte I) hanno carattere introduttivo all'Ade di Omero, con il riassunto dei principali contributi della critica e alcune considerazioni generali. Nei successivi cinque capitoli (parte II) vi è invece il commento di tutti i passi dell'Iliade in riferimento all'oltretomba. I passi vengono analizzati dapprima con un breve accenno al contesto narrativo in cui si trovano, per poi passare al commento vero e proprio ai riferimenti all’oltretomba.

L'Ade che emerge dalle immagini poetiche nell'Iliade è un aldilà con caratteristiche ben precise. In particolare l'Ade di Omero è un luogo immaginario collocato sotto la superficie della Terra e immerso in una nebbiosa oscurità. In questa oscura caligine si trova il regno di Ade, dio e sovrano del mondo dei morti, che assieme alla sposa Persefone governa sui morti stessi e sulle altre creature dell'oltretomba, come le Erinni e il cane infernale Cerbero.
Dall'analisi dei passi dell’Iliade è possibile affermare che per Omero l’Ade è un luogo fondamentale del suo Weltbild poetico, assieme alle altre due parti in cui è diviso il cosmo: il cielo, su cui ha potere Zeus, e la Terra e i mari, dove a regnare è invece Posidone.
L’importanza dell’oltretomba nell’Iliade è evidenziata anche dai numerosi riferimenti all’Ade che Omero pone in bocca ai suoi personaggi e in particolare agli eroi dell’epica. Tanto per i Greci quanto per i Troiani l’Ade è un luogo fondamentale. Gli eroi dell’epica da un lato si augurano di poter mandare nell’Ade i nemici una volta uccisi e dall’altro sperano di raggiungere il più tardi possibile il regno dei morti.
Oltre alle tenebre e alla nebbia, l’elemento più caratteristico dell’aldilà di Omero è certamente quello del palazzo di Ade. Colpiscono in Omero i numerosi riferimenti al gigantesco portone della casa di Ade, un ingresso che incute timore, dal momento che nel palazzo di Ade le anime possono solo entrare e non uscire. Abitanti del regno dei defunti, oltre ovviamente agli stessi trapassati e alla coppia regnante composta da Ade e Persefone, sono altre creature che nel prosieguo della tradizione letteraria godranno di un Nachleben assai fortunato. Tra queste creature, preme ricordare Cerbero, il mostruoso cane posto a guardia dell’ingresso dell’oltretomba e che solo Eracle è riuscito a rapire, e le Erinni, dèmoni dall’aspetto femminile che vagano nella caligine sotterranea in attesa di eseguire gli ordini di Ade e Persefone ai danni di empi e spergiuri.
Fondamentale è inoltre la topografia dell’Ade, che nell’Iliade è solo accennata per cenni. Dei fiumi dell’oltretomba presenti nella tradizione letteraria, nell’Iliade incontriamo solo Stige, anche se è probabile che in un passo Omero parli anche dell’Acheronte, corso d’acqua che segna il confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Sulla topografia e la descrizione dell’Ade un ruolo fondamentale è svolto dalla visita in sogno dell’anima di Patroclo ad Achille (Il. XXIII 62-107), un passo nel quale Omero pare accennare anche alla credenza secondo la quale le anime degli insepolti non possono entrare nell’oltretomba.

L’oltretomba dell’Iliade è un prezioso dipinto di geografia poetica nell’epica greca arcaica e non sorprende la sua fortuna nel resto dell’intera tradizione letteraria occidentale. Nonostante le rielaborazioni e le variazioni sull’immaginario dell’oltretomba nella produzione letteraria dei Greci, soprattutto in quella poetica, le descrizioni dell’Ade di Omero restano un punto di partenza imprescindibile per quanti vogliano confrontarsi con l’oltretomba nel mondo antico.
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