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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06172016-173437


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
NARDINI, RUBINIA
URN
etd-06172016-173437
Titolo
La sedazione profonda nelle endoscopie dell?apparato digestivo: e possibile ottenere il massimo dell'efficacia in piena sicurezza?
Dipartimento
PATOLOGIA CHIRURGICA, MEDICA, MOLECOLARE E DELL'AREA CRITICA
Corso di studi
ANESTESIA, RIANIMAZIONE E TERAPIA INTENSIVA
Relatori
relatore Prof. Giunta, Francesco
relatore Prof.ssa Paolicchi, Adriana
Parole chiave
  • farmaci equivalenti
  • propofol
  • sedazione cosciente
  • sedazione profonda
  • BIS-Index
  • bioequivalenza
Data inizio appello
27/07/2016
Consultabilità
Completa
Riassunto
Presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana è presente un servizio di endoscopia dell’apparato digerente che esegue circa 11.000 prestazioni/anno; 1.500 circa sono “in anestesia”. La prestazione è ambulatoriale ed i pazienti devono lasciare la struttura in sicurezza in tempi congrui. Il protocollo che da anni il nostro gruppo ha adottato prevede l’impiego di propofol in boli ripetuti associato o meno a fentanil all’inizio della procedura. Ma se il fentanil è sempre lo stesso farmaco da anni, non è così per il propofol, a causa dell’introduzione di differenti farmaci generici a base di propofol, che sono andati a sostiture il “Diprivan ®”. Esistono segnalazioni all’AIFA di trattamenti farmacologici inefficaci (assenza di risposta terapeutica) per gli equivalenti del propofol. Due medicinali sono bioequivalenti quando, con la stessa dose, i loro profili di concentrazione nel sangue rispetto al tempo sono così simili che è improbabile che essi possano produrre differenze rilevanti in efficacia e sicurezza, in termini statistici, quando risulta che la media del rapporto tra AUC e le dispersioni attorno ad essa rientrano, con una probabilità del 90%, in un intervallo di accettabilità (ritenuto compatibile con l’equivalenza terapeutica) i cui limiti sono 0,80 – 1,25, cioè ±20%. Supponendo che un generico abbia una biodisponibilità +15% ed un secondo generico una biodisponibilità –13%, entrambi sono bioequivalenti rispetto allo standard che imitano, ma non sono tra loro bioequivalenti essendo la differenza tra loro superiore al 20% La pratica clinica in sala operatoria ci ha indotto a pensare, che questi diversi generici, potessero differire nella risposta terapeutica. Se questo fosse vero, quanto potrebbe influire su una procedura di breve durata e come poterlo dimostrare? Come poter dimostrare la differenza di efficacia clinica di un generico rispetto ad un altro? Esistono degli strumenti idonei?
Uno degli strumenti più utilizzati per prevenire l’”awareness” in sala operatoria e per studiare la profondità dell’anestesia è il Bispectral Index (BIS).
I punti presi in esame nello studio sono:
verificare l’effettiva risposta terapeutica ai due farmaci generici di propofol 1% a nostra disposizione, “Unifol 10 mg/ml®”, denominato farmaco A e “Propofol KABI 10 mg/ml®”, denominato farmaco B, in associazione o meno a fentanil, grazie all’ausilio del bis index nel guidare la sedazione.
fotografare l’attività clinica, indagare l’efficacia del protocollo utilizzato e il grado di soddisfazione del paziente mediante un questionario con una serie di domande chiare e finalizzate: “Si è svegliato durante l’endoscopia?”, “Sentiva parlare?” , “Si ricorda qualcosa?”, “Quanto è soddisfatto in una scala da 0 a 10?”
RISULTATI
L’ efficacia clinica dei due farmaci equivalenti non è risultato diverso contrariamente all'impressione clinica e questo ci induce a pensare che più interessante ancora potrebbe essere inserire nello studio il farmaco brevettato e allargare la numerosità campionaria.
Il monitoraggio BIS si è dimostrato sicuramente utile nel guidare la sedazione. Tuttavia, sia con, che senza visione del BIS, non si sono osservate complicanze. Questo mostra quanto effettivamente l'esperienza giochi un ruolo importante in questo ambito (il gruppo di anestesisti coinvolto nello studio ha almeno 5 anni di esperienza in questo ambito).
Il monitoraggio BIS potrebbe essere utile in ambienti dove la sedazione ambulatoriale in endoscopia è una pratica poco comune oppure quando l’operatore ha scarsa esperienza.
Visionare il BIS index influenza positivamente la curva di apprendimento della sedazione in respiro spontaneo.

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