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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06172014-182412


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
GALLUZZI, LUCA
URN
etd-06172014-182412
Titolo
Le aggregazioni di imprese: una opportunità di crescita per le PMI appartenenti al comparto del mobile della Valdera
Dipartimento
ECONOMIA E MANAGEMENT
Corso di studi
CONSULENZA PROFESSIONALE ALLE AZIENDE
Relatori
relatore Prof. Munda, Bruno
Parole chiave
  • pmi
  • Valdera
  • comparto del mobile
  • aggregazioni di imprese
Data inizio appello
07/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
E' ormai un luogo comune quello che vuole l'Italia il Paese della creatività economica, che si traduce in un numero di imprese incredibilmente alto rispetto ad altri Paesi industrializzati. Se la creatività rappresenta un elemento di vitalità non è spesso più sufficiente per garantire un'impresa capace di essere sostenibile nel tempo. Si pone, come gli economisti industriali ben sanno, un problema di scala dimensionale minima. Ecco perché il sistema delle imprese italiane, dall'industria ai servizi, deve porsi un problema di scala pensando ad aggregazioni per ridurre i costi fissi della gestione corrente. Tale riduzione rappresenta uno stimolo alla profittabilità e può conseguentemente comportare la disponibilità di maggiori risorse da finalizzare ad ulteriori investimenti e conseguentemente ad una maggiore crescita. La competizione a livello globale non si gioca soltanto sulle idee di business, ma anche sulla capacità che le imprese hanno di raggiungere molteplici mercati con volumi di produzione e servizi adeguati. Un'aggregazione di imprese è un insieme di aziende che collaborano per sviluppare le proprie attività ad esempio, un consorzio che fornisce servizi di marketing ai soci, una ATI (Associazione Temporanea di Imprese) finalizzata alla realizzazione di un progetto.
Le forme di aggregazione sperimentate con successo sono le più varie, dal semplice accordo verbale tra le parti fino a strutture societarie complesse, dai gruppi di acquisto di beni e servizi alla condivisione di clienti e reti di vendita.
La dimensione delle imprese è diventata, quindi, uno dei più importanti argomenti del dibattito economico sulle difficoltà dell’economia italiana. Molti studiosi ritengono che la scarsa competitività delle aziende italiane sia da attribuire alla loro piccola dimensione. D’altronde, la piccola dimensione delle imprese italiane, se da un lato presenta diversi vantaggi in termini di flessibilità ed adattabilità all’evoluzione dei mercati, dall’altro pone indubbie difficoltà sul fronte della capacità di competere in mercati sempre più globalizzati, dove la disponibilità di risorse adeguate rappresenta spesso un fattore critico di successo.
Questi ultimi decenni, con l’eccezione degli ultimi anni, si sono caratterizzati, fra l’altro, per il notevole sviluppo che ha interessato tanto singole aziende quanto interi mercati.
Si è infatti assistito ad un incremento quasi esponenziale della produzione di beni e servizi, nonché dei relativi consumi.
Altri importanti segnali di tale “crescita” si rinvengono nell’intensificazione delle interdipendenze economiche fra i diversi Paesi e nella globalizzazione e massificazione dei mercati.
Questi e altri fenomeni costringono le imprese italiane a ripensare il proprio posizionamento strategico. Soprattutto per le piccole e medie imprese (PMI), questi cambiamenti rappresentano una sfida importante. Mentre le grandi aziende dispongono più facilmente di risorse manageriali e finanziarie per rispondere alla concorrenza internazionale, le PMI spesso affrontano l’internazionalizzazione in un modo destrutturato ed opportunistico.
Il presente lavoro ha dunque l’obiettivo di illustrare come le PMI, in particolare quelle operanti nel comparto del mobile della Valdera, nonostante la loro dimensione, possano investire consapevolmente in un processo di internazionalizzazione attraverso il fenomeno delle aggregazioni di imprese.
All’interno del primo capitolo viene affrontato il tema della dimensione aziendale, andando ad evidenziare quelli che possono essere i motivi di impulso e di freno alla crescita delle dimensioni della combinazione produttiva. Proseguendo nel primo capitolo viene offerto un quadro sintetico su quelle che sono le caratteristiche del mercato del mobile in Italia, indicando anche alcune delle possibili linee strategiche di intervento.
Nel secondo capitolo, invece, ci si sofferma su quelli che sono gli elementi di rilievo del mercato del mobile nel territorio pisano, evidenziando il ruolo che alcuni Organismi, sia pubblici che privati, svolgono o potrebbero svolgere nei confronti delle realtà aziendali operanti nel settore in questione.
Infine, nel terzo ed ultimo capitolo, viene offerta un’analisi delle diverse forme di collaborazione tra imprese di piccole e medie dimensioni, per comprendere se e in che termini la presenza di queste aggregazioni rappresenti un’opportunità di crescita e sviluppo per le imprese che ne fanno parte. Si farà, inoltre, riferimento a due realtà aggregative già esistenti nel territorio della Valdera e cioè il Consorzio Gimo e l’Associazione Tuscany Design Center.
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