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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06172013-182406


Tipo di tesi
Tesi di laurea vecchio ordinamento
Autore
FATTICCIONI, FILIPPO
URN
etd-06172013-182406
Titolo
IL RUOLO DELLE AUTONOMIE LOCALI NEL RICONOSCIMENTO DEI DIRITTI POLITICI DELLO STRANIERO
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof. Marinai, Simone
Parole chiave
  • political rights
  • citizen
  • foreign resident
Data inizio appello
04/07/2013
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
04/07/2053
Riassunto
La ragione che ha spinto a intraprendere questo lavoro riguarda la crescente attenzione che le convenzioni internazionali e le istituzioni europee hanno dedicato al rapporto tra lo straniero e la vita politica dello Stato di residenza, specialmente per quanto riguarda la sua dimensione locale.
L’ indagine si occupa dapprima dei diritti politici connessi alla cittadinanza europea e delle principali convenzioni internazionali pertinenti all’oggetto; successivamente si incentra sullo studio comparato delle azioni intraprese e delle esperienze registrate nel continente (a livello dell’UE, degli Stati e di alcuni Municipi) ed infine approfondisce il quadro italiano focalizzando da una parte gli elementi di arretratezza e rigidità della legislazione statale e dall’altra il dinamismo e le spinte innovative promosse da regioni ed enti locali per favorire la partecipazione politica degli stranieri residenti.
La tesi suggerita dalle analisi effettuate è che le autonomie locali abbiano un ruolo decisivo per il riconoscimento dei diritti politici dello straniero non solo consentendo loro forme consultive di partecipazione alla vita pubblica delle comunità amministrate ma anche stimolando la discussione pubblica affinché, soprattutto all’interno di quegli Stati con una legislazione particolarmente restrittiva come l’Italia, si acquisisca maggiore consapevolezza dell’utilità culturale e giuridica tanto dell’estensione del diritto di elettorato attivo e passivo (almeno a livello locale e regionale) degli stranieri quanto di una riforma della disciplina di acquisto della cittadinanza nazionale; il corollario logico del ragionamento si traduce nella possibilità che i rappresentanti nazionali dei singoli stati membri esercitino così una pressione convinta nei confronti dell’UE anche proponendo opportune riforme ai Trattati istitutivi in modo da dotare l’organizzazione internazionale delle basi giuridiche necessarie a rendere effettivi i diritti di partecipazione in questione. In estrema sintesi l’approdo auspicato è che la titolarità dei diritti politici (almeno locali) sia riconosciuta a “everyone resident” piuttosto che al solo “citizen”.
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