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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06152015-145834


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (3 anni)
Autore
DE STEFANO, ALESSANDRA
URN
etd-06152015-145834
Titolo
Aspetti clinici della cheratocongiuntivite eosinofilica felina
Dipartimento
SCIENZE VETERINARIE
Corso di studi
PATOLOGIA E CLINICA DEGLI ANIMALI D'AFFEZIONE
Relatori
relatore Prof. Barsotti, Giovanni
Parole chiave
  • cornea
  • placca proliferativa
  • cheratopatia cronica infiltrativa
  • granuloma eosinofilico
  • cyto brush congiuntivale
Data inizio appello
23/07/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La cheratocongiuntivite eosinoflica felina è una cheratopatia infiammatoria cronica del gatto di tipo infiltrativo, mono o bilaterale. L’aspetto clinico può variare, ma in genere è caratteristico per la presenza di una placca proliferativa da bianca a rosa, irregolare e vascolarizzata che frequentemente origina dal limbo nasale o temporale, dalla periferia corneale, o dall’adiacente congiuntiva bulbare. La patologia sembra non avere predisposizione di sesso, razza o età ed è più spesso monolaterale. L’eziologia della cheratocongiuntivite eosinofilica è ancora sconosciuta. La malattia sembra poter essere causata da una sospetta riposta immunomediata ad uno stimolo antigenico sconosciuto. Sono state proposte infatti, come cause eziopatogenetiche della malattia, reazioni da ipersensibilità (tipo I e IV). Il ruolo dell’FHV-1 nell’eziologia della malattia è ancora da chiarire. La cheratocongiuntivite eosinofilica può essere facilmente diagnosticata tramite un semplice raschiato citologico corneale e congiuntivale. La terapia deve essere somministrata regolarmente e poiché prevede l’utilizzo di farmaci immunomodulatori richiede controlli periodici. Dopo la remissione della fase acuta si deve trovare una dose minima efficace che limiti le recidive. Si può tentare di sospendere la terapia dopo un lungo periodo di trattamento (almeno qualche mese) e dopo aver ridotto in modo progressivo la frequenza di somministrazione. La prognosi è sempre riservata, a causa della cronicità della patologia e dell’insorgenza delle recidive nonostante il trattamento. Le recidive sono in genere dovute alla scarsa compliance del proprietario.
Lo scopo di questa valutazione retrospettiva dei casi clinici visitati presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa è stato quello di descrivere quali siano le più comuni caratteristiche cliniche della cheratocongiuntivite eosinofilica felina e quale sia la risposta al trattamento medico topico nei soggetti trattati con un protocollo il più possibile standardizzato.
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