Tesi etd-06142011-131050 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
CARLONI, IRENE
URN
etd-06142011-131050
Titolo
Analisi multitemporale dei fenomeni di versante e valutazione della suscettibilita' per debris flow in ambiente di alta montagna: applicazioni al gruppo montuoso Adamello-Presanella (Alpi Centrali)
Dipartimento
SCIENZE MATEMATICHE, FISICHE E NATURALI
Corso di studi
SCIENZE E TECNOLOGIE GEOLOGICHE
Relatori
relatore Prof. Baroni, Carlo
correlatore Dott.ssa Della Seta, Marta
controrelatore Prof. Federici, Paolo Roberto
correlatore Dott.ssa Della Seta, Marta
controrelatore Prof. Federici, Paolo Roberto
Parole chiave
- Adamello
- Debris Flow
- Suscettibilità
Data inizio appello
15/07/2011
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
15/07/2051
Riassunto
In questo lavoro sono stati esaminati i fenomeni di versante che si sviluppano nell’ambiente di alta montagna. Le valli Narcanello, dell’Avio, Paghera di Vezza d’Oglio, Malga, Saviore e Salarno, dove sono stati studiati questi fenomeni, fanno parte del gruppo montuoso Adamello-Presanella situato nelle Alpi Retiche (Alpi Centrali). Queste valli sono le tributarie principali della Val Camonica e si diramano a raggiera dal massiccio centrale.
Partendo da carte geomorfologiche esistenti e integrando i dati tramite l’analisi di fotografie aeree, ortofotografie e rilevamenti di terreno, è stata creata una banca dati, in ambiente GIS, delle forme del rilievo, con particolare riferimento ai debris flow e ai fenomeni gravitativi. Movimenti in massa come i debris flow si sviluppano frequentemente in ambiente paraglaciale. Infatti, conseguentemente al ritiro del complesso dei ghiacciai dell’Adamello, la roccia in posto e i depositi glaciali sono stati esposti all’azione degli agenti morfogenetici attivi nel nuovo contesto climatico-ambientale, che ne hanno causato un rapido rimaneggiamento. È stata messa in risalto la natura multitemporale dei debris flow, delle frane e dei coni di detrito, attraverso l’utilizzo di documenti cartografici e fotografici relativi a quattro intervalli temporali: 1983-1986, 1994, 2006 e 2009-2010.
È stata costruita una carta della suscettibilità per debris flow con i dati della valle dell’Avio riferiti al periodo 1983-1986, per valutare la possibilità di applicare il metodo di calcolo della suscettibilità per frane anche a questo tipo di fenomeno. Il metodo si basa sull’applicazione di una procedura statistica di analisi dei dati morfometrici, tra i quali sono stati valutati i fattori maggiormente influenti, nell’area considerata, nel determinare la distribuzione dei debris flow passati già attivati. Una volta selezionati i fattori più influenti, questi sono stati classificati e quindi combinati tra loro per realizzare la carta delle vUCU (vector Unique Condition Units). Si è passati quindi all’analisi di probabilità condizionata per determinare l’indice di suscettibilità relativo a ciascuna vUCU, che quantifica la densità dei dissesti all’interno delle porzioni omogenee di territorio (vUCU).
Con questo studio si sono ottenuti dei risultati promettenti, in quanto molti dei canali di debris flow rilevati nel 1994 coincidono con le aree ad alta suscettibilità della carta del periodo 1983-1986.
Partendo da carte geomorfologiche esistenti e integrando i dati tramite l’analisi di fotografie aeree, ortofotografie e rilevamenti di terreno, è stata creata una banca dati, in ambiente GIS, delle forme del rilievo, con particolare riferimento ai debris flow e ai fenomeni gravitativi. Movimenti in massa come i debris flow si sviluppano frequentemente in ambiente paraglaciale. Infatti, conseguentemente al ritiro del complesso dei ghiacciai dell’Adamello, la roccia in posto e i depositi glaciali sono stati esposti all’azione degli agenti morfogenetici attivi nel nuovo contesto climatico-ambientale, che ne hanno causato un rapido rimaneggiamento. È stata messa in risalto la natura multitemporale dei debris flow, delle frane e dei coni di detrito, attraverso l’utilizzo di documenti cartografici e fotografici relativi a quattro intervalli temporali: 1983-1986, 1994, 2006 e 2009-2010.
È stata costruita una carta della suscettibilità per debris flow con i dati della valle dell’Avio riferiti al periodo 1983-1986, per valutare la possibilità di applicare il metodo di calcolo della suscettibilità per frane anche a questo tipo di fenomeno. Il metodo si basa sull’applicazione di una procedura statistica di analisi dei dati morfometrici, tra i quali sono stati valutati i fattori maggiormente influenti, nell’area considerata, nel determinare la distribuzione dei debris flow passati già attivati. Una volta selezionati i fattori più influenti, questi sono stati classificati e quindi combinati tra loro per realizzare la carta delle vUCU (vector Unique Condition Units). Si è passati quindi all’analisi di probabilità condizionata per determinare l’indice di suscettibilità relativo a ciascuna vUCU, che quantifica la densità dei dissesti all’interno delle porzioni omogenee di territorio (vUCU).
Con questo studio si sono ottenuti dei risultati promettenti, in quanto molti dei canali di debris flow rilevati nel 1994 coincidono con le aree ad alta suscettibilità della carta del periodo 1983-1986.
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