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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06122018-153540


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM6
Autore
COSENTINO, GIADA
URN
etd-06122018-153540
Titolo
Patologia tiroidea in un'ampia casistica di pazienti acromegalici
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Bogazzi, Fausto
Parole chiave
  • patologia tiroidea
  • acromegalia
Data inizio appello
17/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
17/07/2088
Riassunto
L’acromegalia è una rara sindrome determinata da un’eccessiva secrezione dell’ormone della crescita (GH) sostenuta, nella quasi totalità dei casi, da un adenoma ipofisario GH-secernente. L’eccesso di GH e del suo effettore, IGF-1, è responsabile delle complicanze sistemiche, quelle a carico della tiroide, che caratterizzano la malattia e che determinano un incremento della mortalità.

STUDIO
Lo studio è di tipo storico-retrospettivo clinico anche se, poiché i pazienti sono stati seguiti sulla base di un protocollo standardizzato, i dati sono stati raccolti in modo prospettico.
Gli obiettivi di tale studio sono rappresentati da:
1. Studiare le caratteristiche funzionali tiroidee
2. Indagare la prevalenza della tireopatia nodulare acromegalica
3. Determinare il significato delle citologie microfollicolari (TIR3)
4. Identificare i fattori di rischio del carcinoma papillare della tiroide nei pazienti acromegalici

MATERIALI E METODI
Lo studio prende in considerazione due gruppi di pazienti:
- 951 pazienti di controllo affetti da patologie ipofisarie varie, afferiti dal settembre 1984 al marzo 2018 presso la Sezione di Endocrinologia del Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale dell’Università di Pisa e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria
- 330 pazienti acromegalici seguiti presso la stessa sezione ed afferiti tra il Dicembre 1974 e il Marzo 2018.
I pazienti sono stati valutati, all’epoca della diagnosi della malattia ipofisaria, indagando sia la funzione ipofisaria che quella tiroidea secondo parametri clinici, biochimici, ecografici e citologici se presenti.
L’attività di malattia, al fine di confrontare sia pazienti in età differente sia differenti metodiche di dosaggio ormonale, è stata espressa come IGF-1 index, parametro in cui i livelli sierici di IGF-1 vengono normalizzati secondo il superiore per età.
Tutti i pazienti affetti da acromegalia e 900/952 del gruppo di controllo sono stati sottoposti ad ecografia tiroidea. Centocinquantuno/951 pazienti di controllo e 163/330 acromegalici sono stati sottoposti ad agospirato tiroideo con esame citologico i cui risultati sono stati classificati secondo la Consensus italiana che li suddivide in 5 categorie.
L’analisi statistica è stata eseguita indagando la distribuzione gaussiana delle variabili continue con il test di Kolmogorov-Smirnov esprimendole con media e intervalli di valori.
Le variabili continue sono state correlate con le variabili categoriche utilizzando test parametrici (T-student e Levene) e sono state rappresentate come media più o meno deviazione standard e massimo.
Le correlazioni tra variabili categorie sono state indagate mediante il test del Chi-Quadro mentre quelle tra le variabili continue con regressione lineare.
È stato utilizzato il software SPSS v 19.0

RISULTATI
Funzione tiroidea
- 256/330 (77,58%) acromegalici e 717/951 (75,39%) pazienti del gruppo di controllo erano eutiroidei (p=0,424)
- 30/330 (9,09%) acromegalici e 153/951 (16,09%) controlli erano ipotiroidei centrali (p=0,0017)
- 20/330 (6,06%) acromegalici e 54/951 (5,68%) controlli erano affetti da ipotiroidismo primitivo autoimmune o iatrogeno (p=0,798)
- 4/330 (1,21%) acromegalici e 12/951 (1,26%) controlli presentavano un morbo di Basedow (p=0,944) ma tutti i pazienti acromegalici e un solo paziente del gruppo di controllo avevano un’oftalmopatia grave che ha richiesto un trattamento con terapia combinata e decompressione orbitaria (p=0,006).
- 16/330 (4,85%) acromegalici e 14/951 (1,47%) controlli presentavano un’autonomia funzionale (p=0,00048)

Morfologia tiroidea
- Il gozzo uni e multinodulare era presente in 209/330 (63,3%) acromegalici e in 253/900 (28,11%) pazienti del gruppo di controllo (p < 0,001)
- Il volume tiroideo degli acromegalici era 24,4 19,20 ml e quello dei pazienti appartenenti al gruppo di controllo era 11,28 7,79 ml (p < 0,001). Il volume tiroideo non era correlato direttamente con l’attività di malattia (IGF-1 index) bensì con la durata di malattia, la quale aveva anche un legame con la presenza di noduli tiroidei

Citologia tiroidea
- 113/163 (69,33%) acromegalici e 110/150 (73,33%) del gruppo di controllo presentavano un gozzo multinodulare con citologia benigna (p=0,434)
- 37/163 (22,70%) acromegalici e 32/150 (21,33%) controlli presentavano una tireopatia nodulare con citologia microfollicolare, TIR 3 (p=0,771)
- 13/163 (7,98%) acromegalici e 8/150 (5,33%) pazienti appartenenti al gruppo dei controlli presentavano un nodulo con citologia sospetta per malignità, TIR4, o diagnostica per malignità, TIR5 (p=0,351).

Carcinoma tiroideo
- 30/37 acromegalici e 30/32 controlli con citologia TIR3 sono stati sottoposti a tiroidectomia totale e l’esame istologico ha evidenziato la presenza di un carcinoma tiroideo in 16/30 (53,3%) pazienti con acromegalia e in 17/30 (56,67%) controlli (p=NS)
- Tutti i pazienti di entrambi i gruppi con citologia TIR 4 e TIR 5 sono stati sottoposti all’intervento chirurgico e l’esame istologico ha confermato la presenza di un carcinoma papillare della tiroide.

In base ai risultati ottenuti possiamo dedurre che nei pazienti acromegalici il carcinoma papillare della tiroide sia più frequente rispetto ai controlli (9,39% vs 3,05%, p = 0,000003), sia più spesso multifocale (p=0,00372) ed insorga più frequentemente in una ghiandola multinodulare (p = 0,0035).

CONCLUSIONI
Le patologie tiroidee benigne e neoplastiche sono più frequenti nel paziente acromegalico, tuttavia ne conservano le caratteristiche di limitata aggressività come nella popolazione generale.
Nel gruppo degli acromegalici si osserva più frequentemente un’autonomia funzionale e una maggiore gravità dell’oftalmopatia basedowiana.
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