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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06122017-105451


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
COLASANTI, RACHELE
URN
etd-06122017-105451
Titolo
Il controllo e la repressione. Antifascisti della provincia di Lucca nelle carte del Tribunale Speciale per la Difesa dello Stato
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E CIVILTA
Relatori
relatore Prof. Fulvetti, Gianluca
Parole chiave
  • tribunale speciale per la difesa dello stato
  • casellario politico centrale
  • Versilia
  • Lucca
  • antifascismo
  • antifascisti
Data inizio appello
30/06/2017
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro è basato sullo studio delle carte processuali riguardanti alcuni antifascisti della provincia di Lucca denunciati e condannati dal Tribunale speciale per la Difesa dello Stato. Esso è supportato dai fascicoli del Casellario politico centrale: entrambe le fonti sono affini a quel complesso apparato repressivo che aveva al suo vertice il Tribunale speciale, ma che comprendeva un'ampia pluralità di strutture: il Casellario politico centrale (strumento primario per il controllo dell'attività sovversiva); l'ammonizione ed il confino di polizia (per sorvegliare e sedare chiunque si fosse posto più o meno apertamente in opposizione allo Stato); e la magistratura ordinaria, i cui componenti erano assoggettati alle volontà del regime o per scelta o per dovere. Tutto ciò andò a costituire quel sistema di «violenza di Stato» che avrebbe caratterizzato l'intero ventennio fascista. Attraverso lo studio di tali carte si è cercato di analizzare lo sviluppo del movimento antifascista in provincia di Lucca, in particolare di quello comunista (che, come sarà dimostrato, non riuscì a riprendersi dalle prime repressioni subite durante gli anni Venti). Si è cercato anche di spostare l'attenzione dall'antifascismo organizzato e partitico al cosiddetto «antifascismo esistenziale», vale a dire quell'antifascismo fatto di opinioni, di affermazioni, di gesti e di atteggiamenti rivelatori, meno evidenti rispetto all'attività organizzata dei partiti clandestini, ma comunque rilevanti, tant'è che anch'essi furono oggetto di interesse da parte del Tribunale speciale. In conclusione, l'attività clandestina dei comunisti in provincia di Lucca non riacquistò durante il ventennio uno slancio tale da suscitare l'interesse del Tribunale speciale, ma nonostante ciò permaneva sul territorio la presenza dei persone che manifestarono in vario modo la propria contrarietà al regime.
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