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Gli incontri nelle opere di Tabucchi aprono nuovi scenari, offrono nuovi punti di vista ribaltando la situazione iniziale. I romanzi il Filo dell’orizzonte, Notturno indiano e Requiem sono incentrati sulla ricerca e l’incontro con l’altro. Il rapporto con l’alterità, infatti, è ciò che definisce l’identità del protagonista. L’indagine però è alterata dalla percezione che ha il protagonista della realtà.
La lacuna che si trova spesso nei testi impedisce al personaggio di cogliere la realtà nella sua totalità ma riflette anche la sua personalità frammentata. La duplicità del protagonista non è avvertita con sofferenza ma con leggerezza, perché rappresenta la libertà e non più una costrizione.
I romanzi di Tabucchi sono caratterizzati da una pluralità di voci dialoganti che distolgono dalla centralità del personaggio. Spesso il protagonista cerca qualcosa che ormai esiste solo nel suo passato e per questo l’incontro è impossibile. L’unica dimensione in cui l’incontro è ancora realizzabile è nel sogno.Ed è in questa dimensione in cui il protagonista si rifugia creando un realtà parallela alla propria vita. Il sogno diventa il rifugio dalla realtà del protagonista. Un luogo in cui i rimorsi e i sensi di colpa sono ancora piccoli equivoci e dimenticanze e il protagonista può incontrare e parlare con propri fantasmi del passato.