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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06112014-114739


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
BOTTACCHIARI, MARTINA
URN
etd-06112014-114739
Titolo
Il concetto di lexis nella teoria aristotelica del linguaggio letterario
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Centrone, Bruno
controrelatore Prof. Paduano, Guido
Parole chiave
  • linguaggio
  • poesia
  • retorica
  • recitazione
Data inizio appello
30/06/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi si presenta come una rassegna analitica dei passi aristotelici in cui compare il termine “lexis”, o si fa riferimento a questo concetto, con lo scopo di chiarire il significato originario del vocabolo, i suoi impieghi all'interno della teoria del linguaggio (in particolare del linguaggio letterario) di Aristotele e, infine, gli aspetti concreti del linguaggio che vengono rubricati che vengono classificati nella rubrica “lexis”. La prima parte della tesi si concentra sulle occorrenze di “lexis” nelle opere logiche di Aristotele: essa risulta associata a tutte le caratteristiche che il logos possiede in quanto logos, quindi come piano distinto dalla realtà. La seconda parte, invece, è dedicata agli impieghi di “lexis” in ambito letterario e in particolare nella Poetica e nella Retorica. In questo caso il termine ricorre spesso in associazione con il concetto di hypokrisis (recitazione attoriale o dell'oratore); ciò indica che il valore originario -già platonico- di “lexis” è legato al modo di esprimersi orale di un individuo ed è dunque intimamente connesso con le pratiche performative della poesia e dell'oratoria di età classica. La grande varietà di aspetti inclusi nel concetto di “lexis” genera, però, contraddizioni solo apparenti: in generale, la teoria del linguaggio letterario in Aristotele è perfettamente coerente con la sua teoria dell'espressione linguistica umana ed il fattore costituito dalla “modalità” di espressione non è ancora analizzato autonomamente come “stile”.
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