Tesi etd-06092014-122623 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
ROMA MARZIO, FRANCESCO
URN
etd-06092014-122623
Titolo
Flora Vascolare del "M.te Sparviere"(Parco Nazionale del Pollino, Calabria e Basilicata)
Dipartimento
BIOLOGIA
Corso di studi
CONSERVAZIONE ED EVOLUZIONE
Relatori
relatore Dott. Peruzzi, Lorenzo
Parole chiave
- Basilicata
- Calabria
- Diversita' floristica
- Fitogeografia
- Flora vascolare
- M.te Sparviere
- Parco Nazionale del Pollino
Data inizio appello
21/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Lo scopo del presente lavoro di tesi è stato quello di contribuire al miglioramento delle conoscenze sulla flora vascolare di un’area del Parco Nazionale del Pollino, il Monte Sparviere, poco studiata sotto questo punto di vista. Sulla base del censimento floristico, e secondo un modello di regressione lineare, è stata misurata la diversità floristica. Si è tracciato poi lo spettro biologico e corologico e, tramite i valori di bioindicazione di Ellenberg, sono state delineate le caratteristiche ecologiche del sito. Sono state altresì messe in evidenza le emergenze floristiche sia da un punto di vista conservazionistico sia biogeografico ed inoltre si è tentato di definire meglio l’inquadramento fitogeografico dell’area di studio che, secondo le più recenti classificazioni, si colloca in una zona di confine fra le regioni Eurosibirica e Mediterranea. A tal fine l’area di studio è stata suddivisa in 8 sotto-aree (OGU, Operational Geographic Units) riportando per ciascuna la presenza/assenza dei vari taxa così da poter effettuare una cluster analysis (WPGMA) e tracciare degli spettri corologici più particolareggiati.
Per ciascun taxon è stato preparato un exsiccatum, depositato in seguito presso l’erbario del Museo Botanico di Pisa (Sistema Museale di Ateneo).
Il M.te Sparviere (1713 m), divenuto Sito di Importanza Comunitaria nel 2006, rappresenta la porzione più orientale del Parco Nazionale del Pollino.
L’area indagata, con estensione 7,3 Km2 e un range altitudinale compreso fra i 950 e i 1713 m, ricade in una zona di confine fra le regioni Basilicata e Calabria. Per la delimitazione si è fatto riferimento al perimetro del SIC, cui è stata aggiunta un’area adiacente al fine di includere la vetta del M.te Sparviere, esclusa dalla perimetrazione.
Il substrato geologico è rappresentato da un complesso sedimentario (flysch) costituito nella parte basale da un’alternanza argilloso-arenacea con livelli di calcari marnosi, mentre la parte superficiale è caratterizzata da un’alternanza di arenarie gradate e di marne argillose.
I dati climatici presenti in letteratura riportano una piovosità e una temperatura media annua di circa 1000 mm e 12-14 °C rispettivamente e l’applicazione dell’indice di De Martonne per la provincia di Cosenza, inoltre, mostra chiaramente che l’area si colloca in una fascia climatica di tipo umido.
L’indagine floristica ha permesso di censire 345 entità fra specie e sottospecie, ripartite in 64 famiglie e 218 generi. Dei taxa censiti, 26 (7,5%) rappresentano endemiti italiani.
La misura della diversità floristica ha fornito un valore inferiore all’atteso. Gli spettri biologico ed ecologico mostrano una dominanza di Emicriptofite (47%) e valori di bioindicazione in accordo con le condizioni climatiche, geologiche ed ecologiche dell’area. Lo spettro corologico generale mostra che la categoria più rappresentata è quella delle specie a distribuzione eurimediterranea, tuttavia se si considerano le entità eurosibiriche nel seno più ampio di questo termine, queste raggiungono la percentuale maggiore, a conferma della localizzazione dell’area di studio al confine fra queste due regioni fitogeografiche. Dal calcolo degli spettri corologici per ciascuna OGU e della cluster analysis si è potuto mettere in evidenza che tutte le sotto-aree mostrano una prevalenza di entità eurosibiriche, ad eccezione della OGU1 in cui predominano le entità a distribuzione Mediterranea. Sulla base di questi risultati è stato proposto di includere l’area di studio nella Regione eurosibirica eccetto che la OGU1 che ricadrebbe in quella mediterranea.
Dal punto di vista conservazionistico sono state individuate due specie inserite nella recente Lista Rossa della Flora d’Italia con la categoria NT (Fritillaria montana Hoppe ex W.D.J.Koch e Gentiana lutea L. subsp. lutea) e due nell’Atlante delle specie a rischio di estinzione con la categoria LR (Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A.E.Murray, e Ptilostemon niveus (C.Presl) Greuter). Per quanto riguarda le specie inserite nelle Liste Rosse Regionali sono presenti 15 taxa per la Calabria (2 VU, 11 LR e 2 DD) e 4 per la Basilicata (LR). Interessante è anche la quasi totale assenza di entità esotiche e, come detto, una percentuale considerevole di endemiti italiani.
Da questo lavoro sono emersi 5 taxa di nuova segnalazione per la Calabria (Dianthus sternbergii Capelli, Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior, Herniaria glabra L. subsp. nebrodensis Jan ex Nyman, Smyrnium perfoliatum L. subsp. perfoliatum, Plantago argentea Chaix subsp. argentea, ) e 2 per la Basilicata (Ranunculus peltatus Schrank subsp. peltatus, Taraxacum multisinuatum Kirschner, Sonck & Štěpánek) oltre a 7 la cui presenza necessitava conferma. Quest’ultimo dato evidenzia come queste zone della Calabria siano poco conosciute sotto l’aspetto floristico e si spera che questo contributo possa essere di stimolo per ulteriori studi volti ad una più effettiva programmazione di misure di gestione e di conservazione.
Per ciascun taxon è stato preparato un exsiccatum, depositato in seguito presso l’erbario del Museo Botanico di Pisa (Sistema Museale di Ateneo).
Il M.te Sparviere (1713 m), divenuto Sito di Importanza Comunitaria nel 2006, rappresenta la porzione più orientale del Parco Nazionale del Pollino.
L’area indagata, con estensione 7,3 Km2 e un range altitudinale compreso fra i 950 e i 1713 m, ricade in una zona di confine fra le regioni Basilicata e Calabria. Per la delimitazione si è fatto riferimento al perimetro del SIC, cui è stata aggiunta un’area adiacente al fine di includere la vetta del M.te Sparviere, esclusa dalla perimetrazione.
Il substrato geologico è rappresentato da un complesso sedimentario (flysch) costituito nella parte basale da un’alternanza argilloso-arenacea con livelli di calcari marnosi, mentre la parte superficiale è caratterizzata da un’alternanza di arenarie gradate e di marne argillose.
I dati climatici presenti in letteratura riportano una piovosità e una temperatura media annua di circa 1000 mm e 12-14 °C rispettivamente e l’applicazione dell’indice di De Martonne per la provincia di Cosenza, inoltre, mostra chiaramente che l’area si colloca in una fascia climatica di tipo umido.
L’indagine floristica ha permesso di censire 345 entità fra specie e sottospecie, ripartite in 64 famiglie e 218 generi. Dei taxa censiti, 26 (7,5%) rappresentano endemiti italiani.
La misura della diversità floristica ha fornito un valore inferiore all’atteso. Gli spettri biologico ed ecologico mostrano una dominanza di Emicriptofite (47%) e valori di bioindicazione in accordo con le condizioni climatiche, geologiche ed ecologiche dell’area. Lo spettro corologico generale mostra che la categoria più rappresentata è quella delle specie a distribuzione eurimediterranea, tuttavia se si considerano le entità eurosibiriche nel seno più ampio di questo termine, queste raggiungono la percentuale maggiore, a conferma della localizzazione dell’area di studio al confine fra queste due regioni fitogeografiche. Dal calcolo degli spettri corologici per ciascuna OGU e della cluster analysis si è potuto mettere in evidenza che tutte le sotto-aree mostrano una prevalenza di entità eurosibiriche, ad eccezione della OGU1 in cui predominano le entità a distribuzione Mediterranea. Sulla base di questi risultati è stato proposto di includere l’area di studio nella Regione eurosibirica eccetto che la OGU1 che ricadrebbe in quella mediterranea.
Dal punto di vista conservazionistico sono state individuate due specie inserite nella recente Lista Rossa della Flora d’Italia con la categoria NT (Fritillaria montana Hoppe ex W.D.J.Koch e Gentiana lutea L. subsp. lutea) e due nell’Atlante delle specie a rischio di estinzione con la categoria LR (Acer cappadocicum Gled. subsp. lobelii (Ten.) A.E.Murray, e Ptilostemon niveus (C.Presl) Greuter). Per quanto riguarda le specie inserite nelle Liste Rosse Regionali sono presenti 15 taxa per la Calabria (2 VU, 11 LR e 2 DD) e 4 per la Basilicata (LR). Interessante è anche la quasi totale assenza di entità esotiche e, come detto, una percentuale considerevole di endemiti italiani.
Da questo lavoro sono emersi 5 taxa di nuova segnalazione per la Calabria (Dianthus sternbergii Capelli, Fraxinus excelsior L. subsp. excelsior, Herniaria glabra L. subsp. nebrodensis Jan ex Nyman, Smyrnium perfoliatum L. subsp. perfoliatum, Plantago argentea Chaix subsp. argentea, ) e 2 per la Basilicata (Ranunculus peltatus Schrank subsp. peltatus, Taraxacum multisinuatum Kirschner, Sonck & Štěpánek) oltre a 7 la cui presenza necessitava conferma. Quest’ultimo dato evidenzia come queste zone della Calabria siano poco conosciute sotto l’aspetto floristico e si spera che questo contributo possa essere di stimolo per ulteriori studi volti ad una più effettiva programmazione di misure di gestione e di conservazione.
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