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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06072019-145829


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LA PIETRA, ELISA
URN
etd-06072019-145829
Titolo
Iconografia della 'Liberazione di Andromeda': sviluppo storico e principali esempi dalle origini alla metà del XVII secolo
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
STORIA E FORME DELLE ARTI VISIVE, DELLO SPETTACOLO E DEI NUOVI MEDIA
Relatori
relatore Prof. Farinella, Vincenzo
Parole chiave
  • liberazione
  • liberation
  • iconografy
  • iconografia
  • fino al Seicento
  • antiquity
  • antichità
  • Andromeda
  • Perseo
  • Perseus
  • until the XVII century
Data inizio appello
08/07/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi presentata ha per oggetto l’analisi storica e stilistica del tema iconografico La liberazione di Andromeda ad opera dell’eroe Perseo, un mito narrato da diversi autori dell’antichità greca e romana, il più famoso dei quali è Ovidio con le sue Metamorfosi.
Il tema compare già nell’arte antica, in particolare nei vasi attici del IV e del V secolo a.C., periodo analizzato nel primo capitolo. La principessa Andromeda è raffigurata legata ad una scogliera o ad un palo, spaventata per l’imminente arrivo di Ketos, il mostro marino inviato ad ucciderla; sono scene che presentano spesso molte figure, tra le quali Cassiopea e Cefeo, genitori della giovane, alcune divinità e ovviamente l’eroe Perseo che accorre in soccorso. Il tema fu spesso usato per decorare le domus pompeiane, le cui rappresentazioni si concentrano soprattutto sulla coppia di sposi: Andromeda e Perseo sono raffigurati seduti su una roccia, in uno spazio aperto, di fronte ad uno specchio d’acqua nel quale è riflessa la testa di Medusa, la Gorgone uccisa dall’eroe durante una delle sue imprese; è questa un’iconografia piuttosto singolare che non avrà seguito in età moderna. L’ultima rappresentazione del tema in età antica risale al IV secolo d.C.: si tratta di un affresco trovato a Roma, in una lunetta parte di un antico edificio di non chiara destinazione. In seguito il tema, come accadde a molti altri soggetti profani, non trovò spazio nell’arte medievale e solo nei libri miniati con le rappresentazioni delle costellazioni compaiono i personaggi principali del mito – Andromeda, Perseo, Ketos, Cassiopea e Cefeo.
Con il tempo l’iconografia della liberazione di Andromeda iniziò a seguire uno schema più semplificato, dove l’attenzione si concentra sui tre principali protagonisti, dunque Andromeda legata ad una scogliera, il mostro marino già avvicinatosi alla terra ferma per divorare la sua preda e Perseo giunto in volo per combattere Ketos; l’eroe in alcuni casi vola grazie ai sandali alati donati dal dio Ermes, in altri è in groppa al cavallo alato Pegaso. Non mancano, tuttavia, esempi di scene più articolate, arricchite con numerosi personaggi, o dove sono narrati i momenti successivi alla liberazione della principessa, quali ad esempio la lotta di Perseo con Fineo, il promesso sposo di Andromeda che si oppone al matrimonio dei due giovani.
Diversi sono gli artisti d’età moderna che dedicarono una o più opere al tema. In questo elaborato sono stati analizzati in particolare: il quadro di Tiziano oggi conservato alla Wallace Collection di Londra; gli affreschi realizzati da Annibale Carracci e bottega nella Galleria di Palazzo Farnese; la rappresentazione dei diversi momenti del mito realizzata da Polidoro da Caravaggio e Maturino da Firenze sulla facciata del Casino del Bufalo a Roma; i quadri dedicati al mito da Pieter Paul Rubens, che realizzò anche un affresco sulla facciata esterna della sua casa-laboratorio ad Anversa; il quadro eseguito da Giorgio Vasari per lo studiolo di Francesco I in Palazzo Vecchio a Firenze; infine un quadro di Rembrandt, conservato al Museo Mauritshuis dell'Aia, che si distingue dagli altri esempi analizzati in quanto si concentra sulla sola figura di Andromeda incatenata, avendo l’artista omesso anche la presenza di Perseo e del mostro per indagare i sentimenti provati dalla giovane. Il dipinto di Tiziano, in particolare, faceva parte di un ciclo di pitture più ampio, al quale è stato dedicato parte del secondo capitolo di questa tesi.
A partire dall’età rinascimentale, diversi autori tradussero in volgare i testi antichi narranti il mito della liberazione di Andromeda, corredati da illustrazioni; particolare diffusione ebbe il testo delle Metamorfosi, spesso usato dagli artisti come fonte da cui trarre i soggetti per le proprie opere. A questo proposito, una sezione di questo elaborato è stata dedicata alle illustrazioni del mito conservate nelle fonti letterarie, al fine di comprendere in quale misura gli artisti dell’età moderna si basarono sulle rappresentazioni precedenti e quanto invece seguirono la propria creatività.
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