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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06072014-090050


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SANTINI, ALESSANDRA
URN
etd-06072014-090050
Titolo
L'ATTIVITA' NEGOZIALE NELLA SCUOLA DELL'AUTONOMIA
Dipartimento
SCIENZE POLITICHE
Corso di studi
SCIENZE DELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI
Relatori
relatore Prof. Panizza, Saulle
Parole chiave
  • decentramento
  • autonomia
  • scuola
Data inizio appello
01/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
L'Attività negoziale nella scuola dell'autonomia

La riforma della scuola si inserisce all'interno del grande processo di decentramento che ha interessato la Pubblica Amministrazione, i cui principi ispiratori trovano collocazione già nell'art. 5 della Costituzione del 1948, che ha visto un ulteriore sviluppo nell'istituzione delle Regioni ma che si è consolidato con la legge di revisione costituzionale n.3 del 18 giugno 2001 che ne ha modificato il Titolo V della Parte II.

L'autonomia nasce in seguito alla legge 59/97, conosciuta come Riforma Bassanini la quale ha disciplinato un cambiamento strutturale di tutto il settore della Pubblica Istruzione cambiando totalmente il concetto di scuola così come veniva concepita fin dalla nascita dello Stato italiano secondo uno schema verticistico dipendente dal Ministro. Non dobbiamo però dimenticare che stiamo parlando di un Ente che continua ad essere una "scuola statale" per cui, senza voler diminuire la portata di tale normativa, quando si parla di autonomia scolastica si vuole indicare l'attribuzione di una maggiore flessibilità organizzativa condotta senza ingerenze esterne.

L'attività negoziale la cui titolarità spetta al Dirigente Scolastico, figura di vertice con compiti e responsabilità nuove, è lo strumento giuridico che permette alle istituzioni scolastiche di relazionarsi con l'ambiente sociale, culturale ed economico che le circonda e rappresenta il completamento pratico dell'autonomia funzionale attribuita alla scuola dalla legge 59/97. Tale attività però, se inserita nella realtà scolastica, diventa uno strumento giuridico particolare e questo fa sì che il tradizionale approccio dualista alla negoziazione non sia, in questo caso esaustivo.

La scuola a cui la stessa Costituzione affida il servizio pubblico essenziale della formazione dei giovani e della costruzione della società futura è un Ente collettivo complesso, espressione di una realtà dalle molte facce al cui interno convivono soggetti e gruppi che, in nome di un obiettivo comune, interagiscono tra di loro ed hanno a loro volta autonomia decisionale sia in ambito didattico o organizzativo ma anche finanziario.

Il processo autonomistico che ha interessato la scuola non è ancora concluso; ad una buona teorizzazione non è seguita una altrettanto efficace attuazione, espressione della volontà politica verso una più ampia destatalizzazione delle attività scolastiche. Lo Stato da una parte non concede risorse finanziarie sufficienti affinché la scuola possa agire in piena libertà e dall'altra interferisce direttamente nella sua struttura mediante provvedimenti legislativi volti a diminuire le risorse di personale in nome della razionalizzazione della spesa pubblica, andando ad incidere molte volte l'ambito di legislazione concorrente attribuito dall'art.117 riformato della Costituzione alle Regioni.
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