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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06062019-104849


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
DE SANTIS, LEONARDO
URN
etd-06062019-104849
Titolo
Due studi sul verbo greco tardoantico: il perfetto e l'aoristo di γίγνομαι e l'imperfetto narrativo
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
relatore Prof. Fanciullo, Franco
correlatore Prof.ssa Romagno, Domenica
relatore Prof. Battezzato, Luigi
Parole chiave
  • perfetto
  • imperfetto
  • greco
  • gígnomai
  • aoristo
  • verbo greco
Data inizio appello
08/07/2019
Consultabilità
Completa
Riassunto
La tesi analizza due aspetti poco studiati del verbo greco di età tardoantica. La prima parte del lavoro sarà dedicata all'uso di perfetto e aoristo di gígnomai. Secondo la teoria più diffusa, i due tempi avrebbero subito una convergenza funzionale che avrebbe causato la scomparsa del perfetto. L'analisi quantitativa di tutte le occorrenze dei due tempi di gígnomai nei testi letterari di I-VII sec. mostra, a partire dal IV sec., un aumento della frequenza dell'indicativo perfetto e una diminuzione dell'indicativo aoristo. L'analisi qualitativa di 21 testi di IV-VII sec. mostra che i due tempi hanno lo stesso valore tempo-aspettuale, ma che il perfetto è usato all'indicativo, mentre l'aoristo agli altri modi. Più che una sovrapposizione nell'uso, tra i due tempi di gígnomai si instaura quindi un'opposizione modale (capp. 1-2).
Nella seconda parte, dopo un'introduzione ai concetti di aspetto e azionalità (cap. 3) si analizzerà l'uso dell'imperfetto in contesti perfettivi. I principali studi sul fenomeno in età tardoantica e bizantina (Moser 2016; Moser 2017) affermano che questo uso dell'imperfetto è in queste epoche assai ridotto e presenta una situazione identica a quella del greco moderno. La discussione di alcuni errori di valutazione negli studi di Moser e l'analisi di un corpus di tre testi agiografici di VII sec. mostrerà invece che il fenomeno è ancora piuttosto vitale, specialmente con i verbi di comunicazione (cap. 4).
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