Tesi etd-06062018-100531 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
RENDA, SEFORA
URN
etd-06062018-100531
Titolo
Contributo alla topografia dell'Etruria settentrionale e costiera. Le necropoli dal III sec. a.C. al III sec. d.C.
Dipartimento
CIVILTA' E FORME DEL SAPERE
Corso di studi
ARCHEOLOGIA
Relatori
relatore Prof.ssa Menchelli, Simonetta
correlatore Dott. Sangriso, Paolo
correlatore Dott. Sangriso, Paolo
Parole chiave
- necropoli
- rituali
- tombe
Data inizio appello
02/07/2018
Consultabilità
Non consultabile
Data di rilascio
02/07/2088
Riassunto
Premessa metodologica:
Il presente lavoro ha lo scopo di ricostruire uno degli aspetti del processo di romanizzazione lungo la costa dell’attuale Toscana e della Liguria meridionale, attraverso lo studio delle necropoli e delle tombe singole distribuite nel territorio.
Nello specifico sono stati presi in considerazione i territori dell’ager Lunensis, ager Pisanus, ager Lucensis, ager Volaterranus. e il territorio di Populonia.
Per fare ciò è stato necessario fare una ricerca bibliografica ad ampio raggio al fine di avere un quadro delle varie informazioni che riguardano i territori che erano stati oggetto della conquista romana, inoltre è stato utilizzato il supporto cartografico per la localizzazione dei siti.
Gran parte dei rinvenimenti sono attribuibili a scoperte casuali o a scavi compiuti ‘a caccia di nobili anticaglie’ e quindi senza alcuna metodologia scientifica e questo ha spesso portato al danneggiamento o alla dispersione dei reperti e alla mancanza di documentazione.
La qualità della documentazione disponibile è condizionata anche dal periodo storico e dalle modalità di rinvenimento o segnalazione dei diversi siti.
Spesso dei materiali che accompagnavano le sepolture non rimane altro che la notizia bibliografica mentre, in altri casi, è stato possibile approfondire le ricerche.
Anche la localizzazione spaziale dei diversi siti risente di queste problematiche dato che la maggioranza dei siti ha potuto ricevere solo una localizzazione areale e non puntuale.
Dopo aver raccolto le informazioni e dopo aver localizzato i luoghi si è proceduto a realizzare un catalogo di sintesi sui diversi siti raggruppandoli per ager di appartenenza; successivamente sono stati fatti dei confronti sulle varie necropoli e sepolture per cogliere alcuni aspetti simili, per comprendere l’evoluzione legata a fattori culturali o politici.
L’evoluzione dello studio dell’archeologia funeraria vede un iniziale interesse legato ai materiali o alla struttura della deposizione, mentre a partire dagli anni 60 del 900 a questo si affianca uno studio di tipo socio economico, volto a trarre maggiori informazioni sullo status sociale del defunto e su i diversi aspetti della sua facies culturale . Notevole attenzione viene poi riservata ai resti scheletrici dai quali è possibile trarre una enorme messe di informazioni circa l’aspetto nutrizionale e patologico del defunto. In parallelo si è sviluppata una maggiore attenzione, anche dal punto di vista dello scavo vero e proprio, verso il rito dell’incinerazione, precedentemente poco analizzato da questo punto di vista.
Il presente lavoro ha lo scopo di ricostruire uno degli aspetti del processo di romanizzazione lungo la costa dell’attuale Toscana e della Liguria meridionale, attraverso lo studio delle necropoli e delle tombe singole distribuite nel territorio.
Nello specifico sono stati presi in considerazione i territori dell’ager Lunensis, ager Pisanus, ager Lucensis, ager Volaterranus. e il territorio di Populonia.
Per fare ciò è stato necessario fare una ricerca bibliografica ad ampio raggio al fine di avere un quadro delle varie informazioni che riguardano i territori che erano stati oggetto della conquista romana, inoltre è stato utilizzato il supporto cartografico per la localizzazione dei siti.
Gran parte dei rinvenimenti sono attribuibili a scoperte casuali o a scavi compiuti ‘a caccia di nobili anticaglie’ e quindi senza alcuna metodologia scientifica e questo ha spesso portato al danneggiamento o alla dispersione dei reperti e alla mancanza di documentazione.
La qualità della documentazione disponibile è condizionata anche dal periodo storico e dalle modalità di rinvenimento o segnalazione dei diversi siti.
Spesso dei materiali che accompagnavano le sepolture non rimane altro che la notizia bibliografica mentre, in altri casi, è stato possibile approfondire le ricerche.
Anche la localizzazione spaziale dei diversi siti risente di queste problematiche dato che la maggioranza dei siti ha potuto ricevere solo una localizzazione areale e non puntuale.
Dopo aver raccolto le informazioni e dopo aver localizzato i luoghi si è proceduto a realizzare un catalogo di sintesi sui diversi siti raggruppandoli per ager di appartenenza; successivamente sono stati fatti dei confronti sulle varie necropoli e sepolture per cogliere alcuni aspetti simili, per comprendere l’evoluzione legata a fattori culturali o politici.
L’evoluzione dello studio dell’archeologia funeraria vede un iniziale interesse legato ai materiali o alla struttura della deposizione, mentre a partire dagli anni 60 del 900 a questo si affianca uno studio di tipo socio economico, volto a trarre maggiori informazioni sullo status sociale del defunto e su i diversi aspetti della sua facies culturale . Notevole attenzione viene poi riservata ai resti scheletrici dai quali è possibile trarre una enorme messe di informazioni circa l’aspetto nutrizionale e patologico del defunto. In parallelo si è sviluppata una maggiore attenzione, anche dal punto di vista dello scavo vero e proprio, verso il rito dell’incinerazione, precedentemente poco analizzato da questo punto di vista.
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