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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06062011-161052


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
BIAGI, MASSIMILIANO
URN
etd-06062011-161052
Titolo
Il rischio sistemico: aspetti di misurazione e di vigilanza
Dipartimento
ECONOMIA
Corso di studi
BANCA, BORSA E ASSICURAZIONI
Relatori
relatore Prof.ssa Ferretti, Paola
Parole chiave
  • sifi
  • ESRB
  • moral hazard
  • FSB
  • rischio sistemico
Data inizio appello
24/06/2011
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
24/06/2051
Riassunto
Gli avvenimenti dell’economia mondiale appaiono segnati da una sostanziale continuità tra la fine del ventesimo secolo e l’inizio del ventunesimo. Le crisi finanziarie sono forse il fenomeno più rappresentativo ed eclatante di questa continuità, in cui la comunità economica internazionale vede tutt’oggi rispecchiati i limiti e le incoerenze di un sistema finanziario sempre più globale, ma non per questo sempre meno fragile.
La stabilità finanziaria, la quale riveste un ruolo fondamentale nel contesto del sistema finanziario e dell’economia in generale, è stata messa a repentaglio proprio dalle caratteristiche fondamentali di questo sistema finanziario globale quali la tecnologia, l’innovazione finanziaria, la deregulation che hanno creato nei decenni un congegno tanto complesso quanto interconnesso da risultare estremamente debole.
Esiste una tipologia di crisi molto complicata da prevedere e da gestire e alquanto nociva per l’intero sistema, sono le cosiddette crisi sistemiche.
Una dimostrazione è data dalla Seconda Grande Depressione, iniziata con la crisi dei mutui subprime e il conseguente scoppio della bolla immobiliare negli USA nell’estate del 2007, che dopo la crisi del 1929 rappresenta il miglior esempio di crisi sistemica.
Quest’ultima ha inevitabilmente riacceso l’interesse verso quella parte della letteratura economica che tenta di comprendere meglio i meccanismi di sviluppo di queste congiunture per proporne possibili schemi di gestione o di prevenzione.
All’aumentare del numero delle istituzioni finanziarie che ormai operano in uno o più Paesi o continenti, la stabilità finanziaria mondiale ha assunto maggiore rilevanza. Per tutelare il sistema finanziario e assicurarne la stabilità, è necessario individuare le principali fonti di rischio e vulnerabilità e sensibilizzare tutte le parti interessate, incluse le istituzioni finanziarie e le autorità di vigilanza.
I rischi sistemici spingono la maggior parte delle crisi e per diverse ragioni lanciano una sfida. Innanzitutto, non sono semplici da rilevare con sicurezza e sono persino più difficili da provare. In secondo luogo, prevedere l’esatto punto di rottura (quando le bolle scoppiano, i mercati si bloccano e il credito si congela) è al momento oltre le nostre capacità.
Periodici scoppi di instabilità impongono elevati costi sociali a quei soggetti che meno avevano a che fare con tutto ciò. Se ripetuto, questo modello potrebbe minare la fiducia nei mercati finanziari e negli enti di vigilanza, e questo potrebbe comportare una pesante regolamentazione, l’espansione dello stato ed un ridimensionamento della globalizzazione.
Le maggiori preoccupazioni a fronte del rischio sistemico sono date da alcune aziende, una trentina al momento, denominate Systemically Important Financial Institutions, più comunemente indicate con l’acronimo SIFIs; queste sono aziende che data la loro dimensione, interconnessione o correlazione rappresentano dei pilastri fondamentali per il corretto funzionamento dell’intero sistema finanziario ed economico mondiale.
Questo lavoro si prefigge lo scopo di analizzare il rischio sistemico, di identificare e monitorare le istituzioni di importanza sistemica ed indicare quelle che sono le linee guida dei regolatori sia internazionali che nazionali.
Per fare questo analizzerò inizialmente quello che è il contesto attuale per cercare di definire il quadro storico e politico dentro al quale ci troviamo a muovere.
In seguito svolgerò un’analisi sul rischio sistemico, dapprima da un punto di vista qualitativo definendolo e cercando di individuare quelle che sono le possibili sue fonti di nascita e sviluppo, e successivamente passerò ad un’analisi quantitativa cercando di rappresentare quelle che sono le misurazioni e gli approcci che hanno, ad oggi, riscontrato maggiore successo.
Infine intendo spiegare quella che è la linea definita dagli enti internazionali (FMI, Financial Stability Board e BIS) per il controllo e la prevenzione del rischio sistemico per poi andare a vedere nell’ultima parte del lavoro quello che è stato fatto da un punto di vista regionale dai vari governi per fronteggiare tale rischio e rendere i loro sistemi economici meno vulnerabili all’eventuale fallimento di un’istituzione di importanza sistemica.
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