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Archivio digitale delle tesi discusse presso l’Università di Pisa

Tesi etd-06052014-102652


Tipo di tesi
Tesi di specializzazione (5 anni)
Autore
OCCHIPINTI, MARGHERITA
URN
etd-06052014-102652
Titolo
Il trapianto di pancreas nel trattamento del diabete mellito tipo 1
Dipartimento
MEDICINA CLINICA E SPERIMENTALE
Corso di studi
ENDOCRINOLOGIA E MALATTIE DEL METABOLISMO
Relatori
relatore Prof. Del Prato, Stefano
relatore Prof. Marchetti, Piero
Parole chiave
  • diabete mellito tipo 1
  • trapianto di pancreas
Data inizio appello
09/07/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
Il trapianto di pancreas rappresenta un’alternativa terapeutica di interesse nel trattamento dei pazienti con diabete mellito tipo 1. Tuttavia la considerazione del delicato rapporto rischi/benefici rende necessarie ulteriori informazioni circa i risultati a lungo termine associati a tale procedura. Nel nostro centro il programma di TP, iniziato nel 1996 con l’esecuzione del primo trapianto combinato rene-pancreas (SPK), dal 2000 ha introdotto il trapianto di pancreas isolato (PTA) e dal 2002 il trapianto di pancreas dopo rene (PAK). Complessivamente sono stati eseguiti 355 trapianti in 331 pazienti (età: 39.0±8 anni; rapporto maschi/femmine, 192/163; IMC 23.2±2.8 kg/m2; durata del diabete, 24±8 anni) selezionati secondo le indicazioni fornite dalle associazioni mediche nazionali ed internazionali. I trapianti eseguiti erano così suddivisi: 231 SPK, 93 PTA e 31 PAK. Nel gruppo SPK, 78 (34.5%) sono stati eseguiti in pazienti affetti da diabete mellito tipo 1 ed insufficienza renale terminale in fase pre-dialitica. Nel 50% dei casi il trapianto è stato eseguito con derivazione enterico-portale, nel 39% con derivazione enterico-sistemica e nel restante 11% con drenaggio di tipo enterico-vescicale. La terapia antirigetto è consistita in una fase di induzione con basiliximab (63%) o siero antilinfocitario (37%), seguita da terapia cronica con tacrolimo (81%) o ciclosporina (19%), micofenolato alla dose terapeutica massima tollerata, e basse dosi di deltacortene (5 mg/die). Complessivamente la sopravvivenza attuariale del paziente a 1, 3, 5, e 10 anni è risultata rispettivamente del 96, 95, 94 e 92%. Agli stessi tempi la sopravvivenza del pancreas, intesa in termini di insulino-indipendenza, è risultata pari all’87, 79, 76 e 75% nei PTA e all’88, 85, 83 e 81% nell’SPK.
Di tutti i trapianti eseguiti, 107 SPK e 34 PTA, sono stati eseguiti entro il 31 dicembre 2003. Di questi pazienti sono stati analizzati i risultati metabolici prima del trapianto e ad 1,5 e 10 anni post trapianto, in termini di glicemia, emoglobina glicosilata, peptide C ed insulinemia, profilo lipidico. La valutazione della funzione renale è avvenuta mediante misurazioni seriate dei valori di creatinina plasmatica e la valutazione del filtrato glomerulare calcolata secondo la formula MDRD.
A 10 anni dal trapianto, la sopravvivenza attuale dei pazienti è risultata pari al 97% sia nei pazienti sottoposti a SPK che a PTA, mentre quella del pancreas pari al 73% nei trapianti combinati e al 63% nei trapianti isolati. (Nei soggetti con organo funzionante, il ripristino della secrezione insulinica endogena (peptide C a 10 anni: 2.81±1.47 ng/ml, p<0.001 vs valori pre-trapianto: 0.08±0.11 ng/ml) ha consentito il conseguimento e il mantenimento di normali valori di glicemia a digiuno (91±10 a 10 anni vs 191±9 mg /dl pre trapianto negli SPK e agli stessi tempi 96±19 vs 230±108mg/dl nei PTA) e di HbA1c (5.8±0.7 vs 8.7±2.0 negli SPK e 5.7±0.5 vs 8.3±1.8% nei PTA, a 10 anni vs pre-Trapianto) (tutti p<0.001 rispetto ai valori pre-trapianto). Il colesterolo totale (212±54 vs 178±33 negli SPK, 157±40 vs 193±31 mg/dl, nei PTA, p<0.001) e quello LDL (132±44 vs 100±30 negli SPK e 95±36 vs 128±36 mg/dl nei PTA, p<0.05) sono risultati anch’essi ridotti significativamente, senza modifiche sostanziali nella terapia con statine. Nei pazienti sottoposti a SPK si è osservata una riduzione significativa anche dei valori di trigliceridi (109.6±47.6 a 10 anni vs 175.1±82.8 pre-trapianto, p<0.001). La funzionalità renale, stimata mediante MDRD, ha mostrato una riduzione del filtrato glomerulare (GFR) pari a 1.8±2 ml/min/anno nei PTA e del 1.34±1.8 ml/min/annuo. La diminuzione del filtrato annua è risultata significativa solo nei pazienti sottoposti a PTA con filtrato superiore a 90 ml/min prima del trapianto nei primi due anni per poi stabilizzarsi. I risultati di questo studio monocentrico mostrano una buona sopravvivenza a lungo termine dei pazienti e degli organi trapiantati, tali da confortare circa l’efficacia e la ragionevole sicurezza di queste procedure.
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