ETD

Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06052007-190655


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica
Autore
Vannucci, Silvia
URN
etd-06052007-190655
Titolo
L'iconografia dell'autrice nelle arti figurative medievali.
Dipartimento
INTERFACOLTA'
Corso di studi
STORIA DELL'ARTE
Relatori
Relatore Prof. Ascani, Valerio
Relatore Prof. Cigni, Fabrizio
Parole chiave
  • iconografia
  • autrice
  • medioevo
Data inizio appello
25/06/2007
Consultabilità
Parziale
Data di rilascio
25/06/2047
Riassunto
L’iconografia dell’auctor nelle arti figurative medievali è argomento conosciuto, al quale sono stati dedicati numerosi studi, che ne hanno messo in luce la nascita e l’evoluzione fino all’età moderna. Minore attenzione è stata riservata all’iconografia delle autrici, normalmente conosciute soltanto negli esempi più tardi e celebri, come le illustrazioni francesi del "De mulieribus claris" di Boccaccio, oppure i ritratti di Christine de Pizan.
Nel nostro studio abbiamo cercato di estendere la ricerca di immagini di scrittrici a tutti i secoli del Medioevo e a tutte le forme d’arte, anche se i maggiori riscontri si sono avuti nella miniatura. La prima considerazione evidente è stata che si tratta di un’iconografia rara: le donne che scrivono sono poche e non solo in paragone all’equivalente maschile, ma anche in rapporto alle testimonianze storiche di scrittrici e copiste. Il numero esiguo di immagini non ha, tuttavia, tolto interesse alla ricerca. Al contrario, esso ci ha invitato a individuarne le cause, per spiegare questa reticenza nell’associare la donna alle attività legate alla produzione scrittoria, e a riflettere sulle rappresentazioni che ci sono pervenute, proprio in funzione della loro rarità.
Prima di affrontare la descrizione delle immagini, abbiamo, quindi, ritenuto opportuno definire il valore simbolico del libro nel Medioevo, tale da renderlo un richiamo esplicito alla parola di Dio, e approfondire le modalità di accesso per le donne alla cultura scritta: entrambi questi fattori hanno, infatti, giocato un ruolo importante nel limitare il numero di iconografie di autrici.
La ricerca delle immagini, ci ha poi condotto a scoprire quali donne, laiche e religiose, autrici effettive oppure personaggi letterari, siano state rappresentante davanti ad uno scrittoio. Nomi celebri, come Ildegarda di Bingen, Marie de France, santa Brigida di Svezia, Christine de Pizan, si affiancano ad altre immagini di donne che scrivono, delle quali non conosciamo l’identità e sulle quali possiamo solo costruire delle ipotesi interpretative.
In alcuni casi è la fama delle autrici, già conosciute presso i contemporanei, a permetterne la rappresentazione; in altri la necessità di descrivere le modalità di composizione dell’opera (si pensi alle mistiche, che ricevono la loro ispirazione dall’alto); in altri ancora la volontà di mettere in relazione la scrittrice con altri autori. Fino ad arrivare a Christine di Pizan, autrice che sceglie con una nuova consapevolezza di essere miniata all’inizio dei propri testi.
La declinazione al femminile dell’iconografia dell’auctor presenta delle varianti, a volte significative (come il controllo della scrittura da parte di autorità maschili, oppure il rimando alle rappresentazione della Vergine in lettura), che invitano a studiare con attenzione il contesto in cui si trova l’immagine, tenendo sempre presente la complessità del rapporto tra donne e cultura scritta nel Medioevo.
File