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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06042014-174807


Tipo di tesi
Tesi di laurea specialistica LC6
Autore
PUCCETTI, SOLANGE
URN
etd-06042014-174807
Titolo
Baseline impedance: nuovo parametro fisiopatologico in grado di predire risposta ad IPP
Dipartimento
RICERCA TRASLAZIONALE E DELLE NUOVE TECNOLOGIE IN MEDICINA E CHIRURGIA
Corso di studi
MEDICINA E CHIRURGIA
Relatori
relatore Prof. Marchi, Santino
Parole chiave
  • reflusso gastro-esofageo
  • PPI
  • pompa protonica
  • pirosi funzionale
  • pH
  • inibitori
  • impedenziometria
  • GERD
  • BI
  • terapia
Data inizio appello
24/06/2014
Consultabilità
Completa
Riassunto
INTRODUZIONE E SCOPO DEL LAVORO
La pH-impedenziometria multicanale nelle 24h (MII-pH) è una tecnica diagnostica attualmente utilizzata e considerata il metodo più affidabile per la valutazione della malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).
Recentemente è stato suggerito che i valori basali di impedenza (BI) esofagea, rilevati tramite MII-pH, possono essere essere utilizzati nel valutare alterazioni acido-indotte dell’integrità mucosa e la conseguente aumentata sensibilità all'acido.
Lo scopo di questa tesi è quello di comparare i valori di BI in pazienti con pirosi e caratteristiche fisiopatologiche di pirosi funzionale (FH), divisi in due gruppi sulla base della scomparsa o meno dei sintomi dopo terapia a base di inibitori di pompa protonica. I risultati ottenuti da questi due gruppi sono stati poi comparati con quelli ottenuti da 20 volontari sani (HV).

METODI
Pazienti con pirosi ed endoscopia digestiva superiore (EGDS) negativa sono stati sottoposti a MII-pH, previa sospensione della terapia a base di PPI; coloro che risultavano negativi alla MII-pH (normale AET, normale numero di reflussi e assente associazione tra sintomi e reflusso) sono stati classificati come FH. Questi sono stati sottoposti a terapia con PPI (esomeprazolo/pantoprazolo 40mg/die per 8 settimane). Tali pazienti sono stati suddivisi in due gruppi in base alla risposta sintomatologica; coloro che avevano ottenuto un miglioramento dei sintomi superiore al 50% dopo terapia sono stati classificati come responsivi ai PPI (gruppo A: PPI+FH), mentre gli altri come non responsivi (gruppo B: PPI-FH). Sono stati inclusi anche 20 HV, anch'essi sottoposti a MII-pH. Di ciascun paziente e HV, è stato valutato il valore di BI a livello del canale più distale (a 3 cm dal bordo superiore del LES) durante il periodo di riposo notturno, in 3 momenti differenti.

RISULTATI
Il gruppo A (rispetto al gruppo B) ha mostrato un incremento dei seguenti parametri: valore medio di AET, numero medio di reflussi, numero di reflussi prossimali, numero di reflussi acidi; i valori di BI risultavano più bassi nel gruppo A rispetto al gruppo B ed HV. (p< 0.001)

CONCLUSIONI:
Questo è il primo studio che definitivamente considera i pazienti FH con differente risposta alla terapia con PPI; i risultati suggeriscono che valutare i valori di BI, in pazienti con pirosi e AET normale, potrebbe migliorare la comprensione della fisiopatologia nei pazienti con malattia da reflusso, e potrebbe risultare utile nella distinzione tra FH e esofago ipersensibile (HE).
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