Tesi etd-06032015-184735 |
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Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale LM5
Autore
COLUCCI, ALESSANDRA
URN
etd-06032015-184735
Titolo
I contratti di credito relativi ad immobili residenziali: dalla "bolla immobiliare" alla salvaguardia degli interessi dei consumatori.
Dipartimento
GIURISPRUDENZA
Corso di studi
GIURISPRUDENZA
Relatori
relatore Prof.ssa Pellecchia, Enza
Parole chiave
- contratti di credito relativi ad immobili residenz
- credito al consumo
- muti subprime
- tutela del consumatore
Data inizio appello
19/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
La carenza di regole generali nel mercato del credito si è resa, negli ultimi anni sempre più preoccupante fino a convincere dell’opportunità, nel 2008, di adottare una disciplina che risultasse più garantista rispetto alle precedenti; il selvaggio raggiro perpetuato a danno delle famiglie americane ha poi convinto dell’opportunità di un intervento specificamente rivolto a questa sezione del credito consumeristico. Queste le premesse al mio lavoro di tesi, idealmente scindibile in due parti.
La prima muove dalle cause scatenanti il crollo finanziario americano, spiegando come si sia innescato quell’incontrollato entusiasmo nell’accesso al credito all’origine della bolla, per poi concentrarsi sul riemergere di un problema antico quanto indefinito: il sovraindebitamento. E sebbene “gli aspetti più puramente sociali del sovraindebitamento come causa di esclusione non ricadano esplicitamente nel campo di intervento della CE”, le implicazioni del fenomeno su varie previsioni dei Trattati istitutivi ha incoraggiato “gli Stati membri ad intraprendere un’azione condivisa”.
Queste considerazioni portano alla seconda parte del mio lavoro: sebbene la crisi sia affare europeo solo per derivazione, l’Europa ha comunque sentito il bisogno di dotarsi di strumenti regolamentari e legislativi per scongiurare la piaga dell’ overindebtedness. Così si è arrivati recentemente ai primi atti legislativi che inaugurano quella che ho definito “la legislazione della crisi”, il cui esito più recente, la direttiva 2014/17/UE, ha occupato la parte più significativa della mia indagine: infatti, prediligendo un approccio privatistico, ho condotto un’ analisi dei punti nodali della neonata direttiva mutui.
La prima muove dalle cause scatenanti il crollo finanziario americano, spiegando come si sia innescato quell’incontrollato entusiasmo nell’accesso al credito all’origine della bolla, per poi concentrarsi sul riemergere di un problema antico quanto indefinito: il sovraindebitamento. E sebbene “gli aspetti più puramente sociali del sovraindebitamento come causa di esclusione non ricadano esplicitamente nel campo di intervento della CE”, le implicazioni del fenomeno su varie previsioni dei Trattati istitutivi ha incoraggiato “gli Stati membri ad intraprendere un’azione condivisa”.
Queste considerazioni portano alla seconda parte del mio lavoro: sebbene la crisi sia affare europeo solo per derivazione, l’Europa ha comunque sentito il bisogno di dotarsi di strumenti regolamentari e legislativi per scongiurare la piaga dell’ overindebtedness. Così si è arrivati recentemente ai primi atti legislativi che inaugurano quella che ho definito “la legislazione della crisi”, il cui esito più recente, la direttiva 2014/17/UE, ha occupato la parte più significativa della mia indagine: infatti, prediligendo un approccio privatistico, ho condotto un’ analisi dei punti nodali della neonata direttiva mutui.
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