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Tesi etd-06032015-122313


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
SARTI, MARIA BEATRICE
URN
etd-06032015-122313
Titolo
Per un lessico della struttura della commedia in Aristofane.
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
FILOLOGIA E STORIA DELL'ANTICHITA'
Relatori
controrelatore Dott. Regali, Mario
relatore Dott.ssa Bertagna, Maria Isabella
Parole chiave
  • Lessico struttura commedia Aristofane
Data inizio appello
29/06/2015
Consultabilità
Completa
Riassunto
Questo lavoro prende in esame tutte le occorrenze, all’interno delle commedie di Aristofane, di cinque termini relativi alla struttura della commedia o della tragedia (πρόλογος, ἀγών, παραβαίνω, εἴσοδος, ἔξοδος). In ciascun capitolo, partendo da un breve studio linguistico-semantico, si analizzeranno tutte le occorrenze del termine, prendendo spunto dai principali commenti e studi. Si presterà poi particolare attenzione al significato del termine nel tessuto della singola commedia. L’intento di questo lavoro è quello di dimostrare l’esistenza nel V sec. a.C. di un lessico tecnico specifico relativo alle parti della commedia.
La commedia, come la tragedia, alternava parti corali e parti recitate dagli attori ed era composta secondo un modulo strutturale ricorrente. Le parti tendenzialmente presenti nella commedia oggetto di questo studio sono: prologo, agone epirrematico , parabasi, esodo. La sezione caratteristica della commedia, che non è quindi presente nella tragedia, è la parabasi.
Nel primo capitolo verrà analizzato il sostantivo πρόλογος, le cui occorrenze in Aristofane si trovano tutte all’interno delle Rane e il cui significato risulta essere sempre quello di prologo di tragedia. In questo caso quindi Aristofane definisce una sezione della tragedia, e non della commedia, visto che il termine è utilizzato da due poeti tragici, Eschilo ed Euripide. Nel secondo capitolo verrà preso in esame il sostantivo ἀγών, le cui occorrenze col significato tecnico di parte di commedia sono dieci . Infatti il termine nella sua valenza di «contesa oratoria» indica anche una parte della commedia, l’agone epirrematico, caratterizzato da uno scontro tra due personaggi che sostengono opinioni divergenti. Oltre al sostantivo ἀγών si analizzerà tutta la costellazione linguistica ad esso collegata: il verbo ἀγωνίζομαι e il sostantivo ἀγώνισμα. Per cercare di dare la visione completa delle occorrenze in Aristofane, nell’appendice I verranno presi in esame i significati non tecnici del sostantivo ἀγών e del verbo ἀγωνίζομαι. Nel terzo capitolo si analizzeranno le quattro occorrenze del verbo παραβαίνω con significato tecnico di parte di commedia, quelle con significato non tecnico verranno prese in esame nell’appendice II. Si presterà particolare attenzione ai termini che si uniscono al verbo παραβαίνω per indicare la parabasi e soprattutto se questo termine si riferisca alla parabasi nel suo insieme o solo ad una parte di essa. Nel quarto capitolo verranno prese in esame le due occorrenze del sostantivo εἴσοδος all’interno delle commedie di Aristofane e nel quinto capitolo quelle del sostantivo ἔξοδος . Le occorrenze non tecniche di quest’ultimo sostantivo verranno prese in esame nell’appendice III. Un fatto degno di nota è che tutte le occorrenze del sostantivo πρόλογος e la maggior parte di quelle del sostantivo ἀγών si trovano all’interno delle Rane, commedia in cui l’interesse critico-letterario ha un ruolo fondamentale.
A partire dalla fine dell’Ottocento si riscontra nella critica un crescente sforzo volto a definire sul piano formale e contenutistico quegli elementi compositivi stabili (prologo, parodo, agone epirrematico, parabasi, scene episodiche, esodo) che la commedia attica antica in parte condivide con la tragedia, pur impiegandoli con un grado di elasticità superiore a quest’ultima . La prima monografia, destinata a divenire un punto di riferimento ineludibile, è quella di Zieliński che promuove una metodica attività di divisione in parti dei drammi aristofanei superstiti. Per il prologo comico importante è lo studio di Zimmermann . Per quanto riguarda l’agone epirrematico restano tuttora fondamentali gli studi di Zieliński , al quale risale la definizione stessa di agone epirrematico, e di Gelzer . A Sifakis e a Hubbard si devono invece imprescindibili monografie sulla parabasi, alle quali si è aggiunto recentemente il sistematico commento alle parabasi complete di Aristofane curato da Imperio .
La testimonianza più antica relativa alla suddivisione in parti della tragedia è contenuta nella Poetica di Aristotele (1449b-1452b) dove vengono distinti e descritti: il prologo, ossia la parte che precede la parodo del coro; l’episodio, ossia la parte che si colloca tra due canti corali; l’esodo, ossia la parte dopo la quale non si ha alcun canto del coro; il canto corale, suddiviso a sua volta nella parodo (la prima elocuzione del coro), nello stasimo (il canto corale privo di anapesti e trochei) e nel commo (il lamento comune del coro).
Aristotele parla di divisioni e di nozioni che hanno un valore primariamente e innanzitutto letterario e che Aristotele definisce attraverso una minuta analisi delle opere dei tragici. Questa testimonianza si riferisce solo alle parti della tragedia e quindi potrà essere utilizzata solo ai fini dello studio dei termini πρόλογος, εἴσοδος e ἔξοδος. Anche se è una testimonianza più tarda rispetto al periodo in cui Aristofane scrisse le sue opere, è un interessante punto di partenza e di riferimento per capire se questi termini già al tempo di Aristofane avessero lo stesso significato che acquisiranno poi più avanti oppure no.
Aristofane ci testimonia l’uso di un lessico tecnico, relativo a elementi strutturali del dramma, probabilmente già patrimonio comune della critica letteraria del V sec. a.C.
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