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Archivio digitale delle tesi discusse presso l'Università di Pisa

Tesi etd-06022016-173145


Tipo di tesi
Tesi di laurea magistrale
Autore
LUCCHESI, SARA
URN
etd-06022016-173145
Titolo
"Donna è gentil nel ciel che si compiange" Dante e le donne del Paradiso
Dipartimento
FILOLOGIA, LETTERATURA E LINGUISTICA
Corso di studi
LINGUA E LETTERATURA ITALIANA
Relatori
relatore Prof. Tavoni, Mirko
correlatore Prof. Santagata, Marco
Parole chiave
  • Paradiso
  • letteratura italiana
  • donne
  • Dante
  • Commedia
Data inizio appello
27/06/2016
Consultabilità
Tesi non consultabile
Data di rilascio
27/06/2086
Riassunto
Il numero di personaggi femminili nella Commedia è nettamente inferiore rispetto a quello dei personaggi maschili, eppure le donne nel poema sono spesso poste da Dante “ai crocevia della trama narrativa e negli snodi delle tematiche di fondo” .
Seppure pochi, i personaggi femminili danteschi sono estremamente interessanti, e la loro presenza aiuta a comprendere meglio alcune delle molteplici sfaccettature che colorano il poema.
Il sostantivo ‘donna’ ricorre nella prima cantica 7 volte, nella seconda 29, e nella terza ben 44 volte: l’aumento di attestazioni nel Paradiso è dovuto alla presenza di Beatrice e della Vergine Maria, i due personaggi femminili più importanti della Commedia che, insieme a santa Lucia, compaiono all’inizio e alla fine del poema.
Scrive Pasquale Sabbatino: “le donne di Dante vanno prese per il loro verso, cioè per la loro funzione lungo il viaggio” . Questo studio si propone di analizzare la funzione, all’interno del poema dantesco, dei personaggi femminili che abitano il Paradiso, terrestre e celeste, e che compaiono nel divino viaggio in momenti diversi, a partire dalle “donne benedette” di Inferno II, fino alla visione della Vergine nel canto conclusivo dell’opera.
Le donne con cui Dante dialoga nel Paradiso, escludendo la guida Beatrice, sono soltanto due: Piccarda e Cunizza; eppure esse non sono le sole protagoniste di questo studio: ci sono i personaggi femminili che muovono l’azione del poema, Maria e santa Lucia, e coloro che dal pellegrino sono soltanto viste lungo il viaggio nel Cielo: Costanza, Raab e le donne della candida rosa. Tutte queste “donne celesti”, spesso associate ai temi dell’amore e della maternità, hanno una o più funzioni all’interno della costruzione del poema, sulle quali in questa analisi si tenta di far luce, insieme all’identità e alla storia delle beate.
Come si vedrà, la provenienza delle quattordici “donne del Paradiso” qui prese in esame è molto varia: la maggior parte sono personaggi provenienti dal mondo biblico; alcune sono protagoniste della storia dell’Italia contemporanea al poeta; altre giungono direttamente dalla storia personale dell’autore, dalla sua cerchia di affetti; di una, Matelda, rimane il mistero delle origini.
Tutte quante, sebbene in maniera diversa, parlano al lettore della Commedia del suo autore, del suo pensiero politico e filosofico, della sua devozione, del suo genio poetico.
Beatrice, che Dante definisce nel Paradiso “donna mia” per 22 volte, è chiaramente presente in ciascuno dei canti analizzati in questo studio. La sua fondamentale presenza non è paragonabile a quella degli altri personaggi femminili qui analizzati, ed è oggetto di una vastissima bibliografia. Di Beatrice si terrà presente in questo studio solo il ruolo di guida di Dante, escludendo l’analisi più dettagliata delle diverse funzioni che le sono state via via assegnate dalla critica.
Il primo capitolo di questo lavoro è incentrato sulle “tre donne benedette” del II dell’Inferno, con un’analisi del rapporto tra l’intervento delle donne nel poema e i verbi di movimento presenti nel canto; nel secondo capitolo si cerca di trovare una chiave di lettura (tra le molteplici proposte dalla critica) per interpretare il personaggio di Matelda, preludio delle donne del Cielo; il terzo e il quarto capitolo si occupano delle anime beate incontrate da Dante nella terza cantica, e ne ricostruiscono la funzione all’interno dei canti III e IX; nel quinto capitolo si prende in esame la storia delle donne bibliche presenti nel XXXII del Paradiso, collocandola all’interno della storia del cristianesimo rappresentata nel canto; nel capitolo conclusivo sono passate in rassegna le diverse denominazioni con cui la Vergine Maria compare nel poema, e si analizza il suo ruolo nella conclusione del viaggio dantesco.
La ricostruzione di questo “Paradiso al femminile” vuole essere un omaggio al sommo poeta, capace di creare personaggi, in questo caso donne, capaci di imprimersi nella memoria dei lettori ancora dopo settecento anni.
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